«Ostruzionismo balneare» È scontro Casini-La Russa

L’accusa è sgradevole: «Hanno fatto ostruzionismo balneare». La risposta è risentita: «Casini è in malafede, chieda immediatemente scusa se vuol mantenere buoni rapporti con me e i deputati di An». Protagonisti del battibecco il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, e il capogruppo di Alleanza nazionale, Ignazio La Russa. Al centro della nervosa polemica il voto alla Camera sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, a cui i centristi hanno partecipato garantendo il numero legale: «Sarebbe piaciuto anche a me anticipare il weekend con la scusa dell’ostruzionismo», ha attaccato l’ex presidente della Camera dalle pagine di Repubblica.

«Casini è così in mala fede da far finta di non sapere che il giorno dopo i nostri parlamentari erano tutti all’assemblea del partito», ha ribattuto La Russa, rivendicando: «L’opposizione di An alla riforma è risultata più efficace e visibile di quella dell’Udc, che non è riuscita a cambiare di una virgola il testo», «mantenere il numero legale in casi come questi spetta alla maggioranza». A dare man forte a Casini il suo capogruppo alla Camera, Luca Volontè: «Il compito di un parlamentare è stare in Parlamento. Mi dispiace per La Russa, ma ognuno è libero di pensarla come vuole».

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