Politica

Padre Pio batte Gesù 31 a 2

Andrea Tornielli

da Roma

Padre Pio da Pietrelcina, il frate del Gargano beatificato e poi canonizzato da Giovanni Paolo II, è il santo più invocato e pregato dagli italiani, oltre ad essere il più rappresentato nelle immaginette, nei santini, nei quadretti e negli adesivi sui cruscotti delle auto e dei camion. Il burbero santo con le stimmate, al quale sono devoti milioni di fedeli in tutto il mondo, nel nostro Paese, «batte» persino Gesù e la Madonna. È quanto emerge da un sondaggio sulla fede popolare effettuato da Swg per il settimanale Famiglia Cristiana, che con il numero in edicola questa settimana inizia la pubblicazione di una serie di tredici volumi su «I Santi nella storia».
La ricerca telefonica su un campione nazionale rappresentativo dei cattolici praticanti ha stabilito che al 70 per cento dei fedeli contattati è capitato di invocare l’aiuto di un santo. Il 31 per cento del campione si è rivolto proprio a Padre Pio. Segue con il 25 per cento Antonio da Padova, altro santo veneratissimo, mentre il 9 per cento degli intervistati ha invocato la Madonna. Seguono con il 7 per cento San Francesco, con il 4 per cento Santa Rita da Cascia parimerito con San Giuseppe, quindi, con solo il 2 per cento, Gesù. Chiudono la lista con l’1 per cento San Gennaro, San Rocco, la beata Madre Teresa di Calcutta, Sant’Agata e San Gerardo.
Il settimanale dei paolini presenta la ricerca con il commento di don Tonino Lasconi, parroco a Fabriano e autore di decine di volumi di catechesi. «Nessuna meraviglia - osserva il sacerdote - perché l’Italia appare ancora radicata in una fede popolare. Ma il fatto che la Madonna e Gesù sono pochissimo invocati - aggiunge - che la preferenza va ai santi, che non si capisce che i piani sono diversi, è il segno che i nostri cristiani sono ignorantissimi, dopo anni di catechesi e di ora di religione».
Certo, l’osservazione e la critica sugli italiani «ignorantissimi» andrebbe innanzitutto girata a chi di dovere, cioè a chi fa predicazione, catechesi e a chi insegna religione. La domanda dei sondaggisti era infatti questa: «Le è mai capitato di invocare l’aiuto di un santo?». Ovviamente le percentuali minime che hanno risposto con «la Madonna» e con «Gesù» non avevano ben compreso la domanda stessa: il Nazareno è Dio, dunque ben più di un santo; mentre la Vergine sua madre è sì santissima, ma rappresenta anche l’apice delle creature e dunque è ben più che una «santa». Dunque è probabile che la stragrande maggioranza di quelli che hanno risposto Padre Pio e Sant’Antonio, dicano almeno una volta al giorno un’Ave Maria o preghino Gesù.
Il 71 per cento degli intervistati - in particolare le donne e gli abitanti delle isole - dichiara di avere in casa, in automobile o di portare con sé immagini di santi: anche qui è in testa Padre Pio (48 per cento) davanti a Sant’Antonio (18 per cento) e alla Madonna (15 per cento). Seguono con il 7 San Francesco, col 3 Santa Rita e col 2 San Giuseppe e Gesù Crocifisso. Significative sono poi le differenze che emergono in rapporto alla zona di residenza: nel Nordovest prevalgono le immagini di San Francesco, nel Nordest e nelle isole quelle della Madonna, nelle regioni del centro si preferisce Santa Rita, mentre nel Sud prevale Padre Pio (71 per cento).
Sorprese anche sui santi patroni. Se il 75 per cento degli intervistati ricorda che Francesco è il patrono d’Italia, il 4 per cento cita San Benedetto, e qualcuno anche Padre Pio. Solo il 37 per cento sa che Santa Caterina da Siena è la patrona del nostro Paese, mentre il 24 per cento cita Santa Chiara, altri Santa Rita e Santa Lucia, qualcuno persino la spagnola Santa Teresa d’Avila.
Don Lasconi è preoccupato soprattutto per ciò che il sondaggio dice dei giovani: «Chi invoca un santo è avanti nell’età. Ai bambini non parliamo più dell’Angelo custode o del santo patrono. Le processioni sono ormai roba da comitato parrocchiale. I santi aiutano a testimoniare la fede nella storia.
Non si può pensare che tutto finisca con la Messa e i convegni. Senza santi - conclude - la fede svanisce». Certo una responsabilità di questa situazione ce l’ha una certa intellighenzia post-conciliare che ha sempre guardato con malcelato fastidio la pietà e la devozione popolare.

Il risultato? Molte parrocchie la domenica sono semivuote, mentre i santuari non conoscono crisi.
Andrea Tornielli

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