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Paesi Baschi Eta in azione: omicidio contro la Tav

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Non c’è ancora nessuna rivendicazione ma la firma dell’Eta sulla morte dell’imprenditore Ignacio Uria Mendizabal sembra cosa certa per polizia, stampa e mondo politico. Il proprietario dell’impresa Altuna y Uria, impegnata nella costruzione della ferrovia ad alta velocità basca, è stato ucciso ieri, poco dopo mezzogiorno a Azopeitia, vicino a San Sebastian, con un colpo alla testa e uno al petto (nella foto il luogo dell’agguato). I suoi assassini si sono dati alla fuga a bordo di un’Alfa Romeo rubata e hanno fatto perdere le proprie tracce. I killer lo hanno aspettato e colpito nel parcheggio di un ristorante, nei pressi della sua ditta, dove l’imprenditore pranzava abitualmente.
L’omicidio avviene due settimane dopo l’arresto in Francia di Mikel Garikoitz Aspiazu, detto «Txeroki», considerato capo dell’apparato militare dell’Eta. Dietro l’ennesimo «colpo» dei separatisti baschi potrebbe esserci proprio l’alta velocità, che l’organizzazione terroristica considera «un progetto devastante» e «dietro al quale si nascondono interessi stranieri». Non è un caso che l’Eta abbia già firmato diversi attentati contro il cantiere, senza tuttavia fare vittime. L’uccisione è stata immediatamente condannata dalla vice premier socialista Teresa de la Vega e dal capo dell’opposizione Mariano Rajoy, i quali hanno ribadito che il terrorismo «non vincerà». Tutti i partiti hanno convocato per oggi una manifestazione unitaria di condanna.

Il premier spagnolo, Josè Luis Zapatero, ha sospeso una riunione prevista per oggi a Bilbao proprio con gli imprenditori baschi.

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