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«Pagate entro 48 ore o ammazziamo Tommy»

Gianluca Pedrazzi

da Pavullo (Modena)

Le ciminiere delle ceramiche di Sassuolo sono lì. Giù nella vallata. Segnali di fumo, di un’offensiva della criminalità che, adesso, è salita anche a porre fine alla quiete della montagna. Lo capisce la gente di Pavullo, 16mila anime che, tre ore dopo aver visto il corpo ormai privo di vita di un commerciante quarantenne immobile sul marciapiede del centro storico, sono in fila per firmare la petizione che, da giorni, vede i modenesi schierarsi, a migliaia, con i carabinieri, contro la criminalità, dopo il video-choc che ritraeva due militi prendere a pugni un maghrebino durante un arresto. E proprio mentre Idrissi, protagonista del caso che ha messo sotto accusa l’Arma, inizialmente condannato a sei mesi esce dal carcere col beneficio degli arresti domiciliari, un rapinatore - apparentemente extracomunitario - ammazza un giovane commerciante per due telefonini.
A pagare con la vita è Claudio Venturelli, titolare del «Videotel», negozio di telefonia in pieno centro cittadino. Tre volte è stato preso di mira dalla criminalità. Razzie di cellulari, ma nient’altro. Al quarto assalto in poco più di tre anni, di cui l’ultimo a Natale, quattro coltellate al torace pongono fine alla sua vita. Accade tutto poco prima delle 13. Venturelli sta chiudendo il negozio. Tira giù parte della saracinesca e infila le chiavi nella serratura della porta. Ma qualcuno lo spinge dentro. Razzia qualche telefonino. In tutto pochi euro di valore. Esasperato, il giovane commerciante - che si sarebbe sposato tra qualche mese - forse tenta una reazione. Il rapinatore non ha pietà. Gli sferra una, due, tre, quattro coltellate al torace, poi fugge. Il commerciante ha la forza di uscire in strada, poi stramazza sul marciapiede e solo quando lui è ormai privo di vita, a terra, una donna lo nota. Lo soccorre, mentre il rapinatore getta sulla strada la giacca insanguinata, prima di far perdere le proprie tracce. Arrivano altri soccorritori e tra questi anche il sindaco Vito Tedeschini, che transitava in auto proprio in quei momenti. Tutti pensano a un malore. Girano il corpo del commerciante e la scena è raccapricciante. Il torace è squarciato dai fendenti dell’omicida. Sangue ovunque. Pochi respiri, poi il cuore di Venturelli si arrende.
A nulla servono i tentativi di rianimarlo da parte dei volontari di un’autoambulanza. Viene subito recuperato il coltello, ancora all’interno del negozio. La zona viene transennata, mentre in tutta la fascia collinare che domina proprio Sassuolo inizia una vera e propria caccia all’uomo. Una voce porta carabinieri e polizia a bloccare il viaggio di una corriera. Ma il controllo dei passeggeri non porta a nulla. Arrivano il magistrato e il procuratore capo di Modena. Gli uomini del Ris controllano ogni centimetro all’interno del negozio di telefonia e all’esterno. Mentre a pochi passi, in un silenzio carico di rabbia, i pavullesi si mettono in fila per sottoscrivere la petizione che un cittadino porterà a sostegno dei carabinieri accusati per il video di Sassuolo e per chiedere più uomini, più mezzi per le forze dell’ordine.

Leggi più severe. «Quelle leggi che chiediamo anche noi - tuona Michela Brambilla, presidente nazionale dei Giovani imprenditori della Confcommercio -. L’emergenza sicurezza è uno dei problemi prioritari del nostro Paese».

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