La mostra di Mimmo Paladino a Villa Pisani di Stra (Venezia) è un percorso attraverso le sale del palazzo e, soprattutto, gli undici ettari di giardino che lo circondano: pittore e scultore della fantasia e della misura, della ricerca e della proporzione, tra gli artisti italiani oggi più rappresentativi a livello internazionale, l’artista nato a Paduli (in provincia di Benevento) nel 1948, ha realizzato una mostra che si pone in perfetta armonia ed equilibrio tra nuovo e antico, tra passato e presente, tra natura e architettura.
Un itinerario di oltre settanta opere, alcune realizzate appositamente per l’occasione e altre già esposte al Mart di Rovereto (i Dormienti e i Testimoni), che permette di approfondire la concezione artistica di Paladino: «Io non devo per forza raccontare – dice l’artista - il punto non è quello che esprimo, l’interpretazione delle mie opere è strettamente personale. È il lavoro sullo spazio che conta per me, qualunque prodotto artistico deve essere anzitutto contestualizzato». L’ambiente che circonda l’opera è parte della stessa, secondo Mimmo Paladino: «Anche una stanza quadrata ha bisogno di attenzione e studio, prima di porvi un disegno. L’arte ha sempre avuto una concezione “totale”, come le “installazioni” oggi cercano di proclamare. In realtà, sotto questo punto di vista, anche una chiesa barocca è un’installazione. In questo senso, ho usato tutta villa Pisani come luogo per una grande installazione».
Ecco, quindi, che nella lunga vasca al centro del giardino «riposano» i Dormienti, sculture in vetroresina rappresentanti corpi umani in posizione fetale, che galleggiano cullati dalla lieve corrente sotto lo sguardo dei Testimoni, figure realizzate con la pietra di Vicenza che richiamano l’arte greca, egiziana o etrusca, e nello stesso tempo si collocano in perfetta sintonia con le statue originali del giardino, anch’esse poste intorno alla peschiera.
Il contemporaneo sembra quasi creato dall’antico, tanta è la sintonia: nelle scuderie della Villa, che chiudono la lunga piscina, Paladino ha esposto il Carro, del 1988: su un sottile asse di bronzo con quattro ruote alle estremità, si appoggiano forme che richiamano quelle di volti di creature fantastiche., Nella Conserva degli Agrumi presso l’Orangérie si trovano invece tele di grandi dimensioni dove ai colori naturali della pietra e del bronzo Paladino sostituisce toni più caldi, l’oro, il nero, l’arancio e il rosso. Sulla stretta scala a chiocciola dell’esedra sono sospese le scarpette in alluminio, e, proseguendo nel giardino, si passa anche attraverso il meraviglioso labirinto della villa che, al centro, presenta un Dormiente inedito di terracotta e smalti.
Una mostra che è anche un percorso e un viaggio, in cui sculture e arredi del Settecento e Ottocento si integrano con le opere del nostro secolo create da Paladino, ancora più particolari perché «non m’interessa che si conservino. Nella scelta dei materiali prediligo il fine che ho al momento per la realizzazione dell’opera, m’interessa la materia in quanto tale, non la conservazione di questa. Non l’artigianato».
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«Mimmo Paladino a Villa Pisani» a cura di Costantino D’Orazio. Museo Nazionale di Villa Pisani, Via Doge Pisani 7. Stra (Venezia) Fino al 2 novembre. Info: www.villapisani.beniculturali.it - 041-271.9019
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.