Filippo Penati rilegge il bilancio di Serravalle e garantisce che «ha grandi risorse e un livello di indebitamento tra i più bassi». E questo, osserva il presidente della Provincia, farebbe la «differenza tra la Sea e la società autostradale» blindata dal presidente della Provincia.
Motivo che, secondo Penati, spingerebbe Gabriele Albertini «a criticare la nostra intenzione di investire sullo sviluppo di Serravalle». «Sviluppo» che comprende pure quel cinque virgola quattro per cento di azioni Serenissima cedute dalla Provincia alla società presieduta da Giampio Bracchi: passaggio in cambio di settanta milioni di euro. Affaire contestato non solo dalla Casa delle libertà ma anche dallUlivo: tutti contro questoperazione che, avverte Penati, non metterebbe a rischio le nuove opere pubbliche, «a dispetto delle accuse che mi vengono rivolte credo nella libertà e nel progresso delle infrastrutture».
Dichiarazione che non convincono i sindacati sempre perplessi su quellaffaire Penati-Gavio e che ora invitano Penati «a lasciare perdere pericolosi giochetti finanziari e ridurre invece le tariffe.
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