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Ennesimo furto a Natale Giunta, rubato il cellulare di una dipendente

Ennesimo raid nel locale dello chef siciliano Natale Giunta. Un ladro ha portato via il telefono di una dipendente. E lui posta le immagini del furto sui social

Ennesimo furto a Natale Giunta, rubato il cellulare di una dipendente

"Mi fai pena, riporta il cellulare". Ieri un lungo post dello chef siciliano Natale Giunta sui suoi profili social (Facebook e Instagram) per denunciare il furto del cellulare di una sua impiegata dal locale "Passami u coppu" che si trova in via Roma a Palermo. Lo chef non ha avuto timore a pubblicare la sequenza di immagini che immortalano l'autore del furto. "Stasera sei entrato al Passami u coppu, hai rubato il cellulare alla cassiera, una ragazza già colpita mesi dalla morte del fidanzato, in quel cellulare c’era tutta la loro vita, ti dico solo portalo, mi fai pena, ti dovresti solo vergognare. La ragazza in questo momento si trova per una crisi di panico in ospedale. Qualcuno mi dirà che lede la privacy condividere il video, io mi sono rotto le scatole dello schifo che circonda la nostra terra. In una sola frase vergogna".

Ecco il post dello chef che ha voluto condividere con migliaia dei suoi follower questo brutto gesto. Qualche tempo fa lo chef, che non è nuovo a simili episodi, sempre nella friggitoria di Palermo, aveva subìto il furto del motorino elettrico che usava per gli spostamenti in città. Anche in quel caso lo chef aveva postato sui social la sequenza delle immagini di videosorveglianza in cui si vedevano due uomini, a volto scoperto e incuranti delle telecamere effettuare il furto. Mentre il primo manometteva il lucchetto messo a protezione della moto, il complice faceva da palo, lasciando lavorare indisturbato l'altro ladro. I due poi si erano allontanati spingendo la moto e dirigendosi verso il quartiere Borgo vecchio. Il motorino elettrico, qualche giorno dopo, fu ritrovato e riconsegnato allo chef dalla polizia.

Natale Giunta, volto noto per la sua partecipazione alla trasmissione di RaiUno "La Prova del cuoco", per anni è stato sotto scorta per aver denunciato in più occasioni i suoi estorsori. Fu l'ex ministro Matteo Salvini a chiedere ed ottenere la revoca della scorta per lo chef. Natale Giunta ha vissuto per sei anni sotto scorta. Nel 2012, infatti, aveva denunciato diverse famiglie mafiose di Palermo che gli chiedevano il pizzo "per quello che stavo facendo e avevo fatto come lavoro - raccontava lo chef - Ho aperto diverse attività, ma non avevo chiesto autorizzazioni a famiglie mafiose. Ho avuto il coraggio di denunciare tutto e tutti". Le indagini durarono quasi un anno, al termine delle quali vennero arrestate e condannate cinque persone per tentativo di estorsione e danneggiamenti. Una vita sotto scorta che gli ha creato tante difficoltà: "Nel 2012 fatturavo quasi 5 milioni di euro. Nel 2013 ho fatturato 4 milioni in meno. Tanta gente non ti chiama più perché tu sei lo sbirro, vivi sotto scorta, arrivi con i carabinieri. Però se ci credi negli anni la mentalità cambia.

Io sono stato il primo a crederci, tutto deve cambiare, c'è gente che c'è morta di mafia, noi che siamo vivi e siamo qui ci stiamo battendo contro qualcosa che in futuro non deve più esistere. Io poi ancora sono nella mia terra, vivo nella mia terra, lavoro nella mia terra. Abito nel centro storico, ho avuto mille offerte per andarmene, ma il mio deve essere un messaggio".

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