Immigrazione clandestina e frode fiscale. I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo hanno dato esecuzione questa mattina a un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip nei confronti di quattro persone, residenti nella provincia di Palermo, cui sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata all'emissione e all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, al riciclaggio, alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione quali reati di falso e tentata truffa ai danni dell'Inps, nonché al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il provvedimento di oggi segue l'esecuzione di un fermo eseguito nei giorni scorsi nei confronti di altre tre soggetti, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla produzione di documentazione attestante il falso tale da consentire la permanenza sul territorio nazionale di soggetti extracomunitari. Nei confronti degli indagati sono in corso, inoltre, un sequestro preventivo emesso d'urgenza dal Pm per cautelare i proventi della frode fiscale, che ammontano a circa un milione di euro, nonché diverse perquisizioni per reperire ulteriori elementi utili ai fini investigativi per altri scenari criminali potenzialmente compiuti dagli arrestati.
Nel corso delle investigazioni è emerso che alcune aziende non operative in tutto o in parte sono state nel tempo utilizzate per consentire a imprese beneficiarie della frode di ottenere indebiti vantaggi fiscali, di riciclare i proventi illeciti, di attestare in maniera falsa la sussistenza di contratti di lavoro per consentire a persone extracomunitare di ottenere i permessi di soggiorno, di certificare le condizioni per permettere ad alcuni cittadini italiani di tentare di accedere alle indennità di disoccupazione.
A fare da trait d'union tra le due associazioni è stato individuato un ragioniere palermitano, più volte nel tempo destinatario di inchieste giudiziarie anche nel settore fiscale, tanto da essere stato radiato dal proprio albo professionale. L'avvio delle investigazioni ha tratto origine da mirate indagini economico-finanziarie nei confronti di una serie di aziende operanti nel campo dell'edilizia che, prive di una reale struttura tecnico-imprenditoriale, hanno nel tempo generato un sistema fraudolento basato sull'emissione e sull'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per importi milionari.
Terminale di questo circuito di documenti fiscali fittizi è risultata essere un'impresa del Centro-Nord che in Sicilia si era aggiudicata un importante appalto pubblico mediante la Consip, risultata in due anni aver ricevuto fatture per quasi 2 milioni di euro.
Lo sviluppo delle indagini, sotto il coordinamento della Procura di Palermo, ha poi consentito di acquisire evidenze probatorie sull'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, che traeva i suoi compensi dalla formalizzazione di fittizi rapporti lavorativi a favore di circa 150 cittadini extracomunitari richiedenti il rilascio e/o il rinnovo del permesso di soggiorno. Il sodalizio criminale, di cui è stata dimostrata l'operatività criminale fino al mese di febbraio, è risultato composto da cittadini italiani, tra cui un ragioniere, nonché da extracomunitari che - ciascuno per la propria etnia di riferimento - hanno operato quali referenti e procacciatori di connazionali interessati all'ottenimento della falsa documentazione per richiedere il rilascio e il rinnovo dei titoli di soggiorno, in modo da legittimarne la permanenza sul territorio nazionale.
In una conversazione telefonica intercettata si sente uno straniero, dopo avere ottenuto, dietro pagamento, il fittizio contratto di lavoro dal ragioniere, chiede al professionista: "Vedi se ci sono lavori, capito. Anche poco soldi non c'è problema". È stata inoltre, rilevata una tentata truffa ai danni dell'Inps (che ha rigettato le domande) in quanto è emerso che il professionista aveva falsamente attestato fittizi rapporti di lavoro nei confronti di cittadini italiani per far loro accedere ai benefici dell'indennità di disoccupazione, la cosidetta Naspi.
Sulla base delle risultanze investigative, la scorsa settimana la Procura di Palermo ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di tre cittadini extracomunitari, cui le fiamme gialle hanno già dato esecuzione, portandoli nel carcere cittadino. Il Gip ha emesso un'ulteriore ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di altri quattro indagati, oggi in esecuzione.
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