Cronaca locale

Micciché-Salvini, pace fatta: "Con lui si apre una nuova fase politica"

L'incontro di Salvini oggi all'Ars con il presidente Micciché. E si prevede un ingresso di un assessore leghista nella giunta Musumeci

Micciché-Salvini, pace fatta: "Con lui si apre una nuova fase politica"

Pace fatta. Un incontro in uno dei luoghi più suggestivi del palazzo Reale, la Cappella Palatina e una statua di Santa Rosalia, la patrona di Palermo, per suggellare il tutto. Stamattina ultimi scampoli della visita del leader della Lega Matteo Salvini nel capoluogo siciliano. A riceverlo all'Ars, il presidente Gianfranco Micciché. Prima l'incontro con i giornalisti, poi la visita al palazzo Reale e l'incursione all'interno della Cappella Palatina con i suoi splendidi mosaici d'oro.

"Io non porto rancore. il passato è passato", dice Salvini con al suo fianco Micciché. I due non se l'erano di certo mandate a dire circa un anno fa. Quando il presidente dell'Ars aveva definito Salvini come "Hitler" per non aver concesso lo sbarco dei bambini dalla Sea Watch. Tutto archiviato dunque. Anzi. Proprio stamattina sembra essere partita una nuova fase politica non solo per la questione regionale, ma anche per quella comunale.

"L'occasione, oggi, di confrontarci con Salvini con estrema sincerità - ha detto Miccichè - Io a lui ho ribadito la mia posizione sul problema dell'immigrazione, che va risolto in maniera efficace e non aggressiva e sul tema della burocrazia, che da sempre mi sta molto a cuore e che entrambi riteniamo decisivo per la crescita della Sicilia e dell'intero Paese. Vedo tutti i presupposti per poter andare avanti insieme". Micciché ha fatto da cicerone a Salvini, facendogli visitare Palazzo dei Normanni, a cominciare dalla mostra Castrum Superius, in compagnia del direttore della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso. Il giro è proseguito all'interno della Cappella Palatina, dove il leader del Carroccio ha avuto modo di ammirare gli splendidi mosaici, il Cristo Pantocratore e le muqarnas. Dopo Sala d'Ercole, nella Sala cinese il presidente Miccichè e l'ex ministro si sono intrattenuti privatamente. Micciché ha donato a Salvini la riproduzione della testa di Santa Rosalia in fibra di mais di colore rosa, mentre il direttore della Federico II gli ha regalato la copia di uno dei due leoni marmorei del XII secolo, sempre in fibra di mais.

"Perché gli ho donato la statua di Santa Rosalia? - dice Micciché - Lo aiuterà ad amare Palermo. Abbiamo fatto pace. "Gli ho detto: "Hai smesso di fare lo strxxxo?" Mi ha risposto di sì. Al termine della visita l'ho visto emozionato, me lo ha confermato anche. Sono contento, vuole dire che è una persona vera, perché chi non prova emozione tra le sale di questo Palazzo o è morto o è rigido mentalmente". La visita di Salvini in Sicilia, però, aveva una chiara connotazione politica. Ha parlato con i nuovi esponenti del gruppo della Lega all'Ars e con Musumeci: "Lui è una persona straordinaria, di una rettitudine, correttezza e onestà che raramente ho trovato nella politica - ha detto il leader della Lega - Noi come Lega possiamo portare in dote al presidente, oltre ai nostri mille difetti che tutti ben conoscete, una buona dose di concretezza che laddove governiamo mi sembra ci contraddistingua. Io ci tenevo ad abbracciare nel loro luogo di lavoro i quattro deputati regionali e cominciare questa battaglia di cambiamento della Lega".

Il nuovo gruppo parlamentare all'Ars è formato dal capogruppo Antonio Catalfamo, Marianna Caronia, Giovanni Bulla e Orazio Ragusa. Imminente l'ingresso nella Giunta Musumeci? "Non abbiamo parlato di assessorati, di rimpasti, di accordi politici. Quello dipenderà dalle scelte locali. Siamo una forza autonomista e quindi sicuramente non viene Matteo Salvini a imporre o disporre. Ci saranno scelte che faranno liberamente i vertici di Diventerà Bellissima, il governatore Musumeci e la Lega in Sicilia che è totalmente autonoma nelle sue scelte".

Anche se pare che l'assessorato all'Agricoltura, per ora in mano ad Edy Bandiera, sia ormai destinato alla Lega.

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