La città dove si vive peggio? È Agrigento

Agrigento è l'ultima città italiana per qualità della vita. Trento invece è al primo posto, ma l'amministrazione comunale agrigentina non ci sta e replica ad una classficia che inchioda la Sicilia agli ultimi posti

La città dove si vive peggio? È Agrigento

Trento reginetta d'Italia per la qualità della vita nel 2019, Agrigento flop. Nulla di nuovo insomma all'orizzonte, se non che la Sicilia è stata relegata agli ultimi posti. La provincia autonoma trentina eccelle per gli affari e il lavoro, l'ambiente, l'istruzione e la formazione, il tempo libero e il turismo. A rivelarlo è la classifica annuale di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla sua ventunesima edizione. Un primato, quello di Trento, che ricalca un successo ormai consolidato negli anni. Agli antipodi, Agrigento: caso paradigmatico di realtà del Sud con problemi strutturali atavici irrisolti, figura nell'ultimo posto della classifica, quest'anno relativa a 107 province, non più a 110 (quelle sarde si sono ridotte da otto a cinque). Agrigento è risultata carente quasi sotto tutti gli aspetti e le dimensioni della qualità della vita (dagli affari e lavoro fino al tenore di vita) fatta eccezione per la dimensione demografica. Nel 2019 la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Oggi sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni. Nel 2015, infatti, le province in cui «si vive bene» erano 53 su 110, nel 2016 e 2017 erano diventate 56 su 110, nel 2018 avevano raggiunto quota 59 su 110.

Le prime dieci province appartengono al Nordest o al Nordovest: dopo Trento, ci sono Pordenone, Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola, Belluno, Aosta, Treviso, Cuneo, Udine e Bolzano, che scende dal primo al decimo posto rispetto al 2018. Per incontrare le prime province del Sud bisogna scorrere la classifica fino ad arrivare al 69° e al 70° posto, dove compaiono le lucane Potenza e Matera. Nel Mezzogiorno e nelle Isole, il «buon vivere» è ancora un miraggio: in 35 province su 38 la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente (nelle rimanenti tre è accettabile). I grandi centri urbani faticano a toccare la vetta e a mantenere posizioni di eccellenza. Tuttavia, le performance di alcune grandi città nel 2019 migliorano: Roma risale dall'85° al 76° posto; Milano dal 55° al 29°, Torino dal 78° al 49°; Bologna dal 43° al 13°. Per quanto riguarda Napoli, il salto è dal 108° al 104° posto: considerando che però il numero di province analizzate si è ridotto da 110 a 107, si tratta di una conferma. La provincia partenopea resta terz'ultima, seguita solo da Crotone e Agrigento.

"Massimo rispetto per chi ha condotto l'indagine di Italia Oggi. Ho tuttavia le mie riserve sia sul periodo di riferimento, sia sul dato complessivo, che è su base provinciale. Quindi potrò commentare solo quando leggerò la classifica - spiega il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto -.

So bene quali sono state le conquiste della città di Agrigento in questi anni, che ci hanno consentito di guadagnare 44 posizioni nella classifica del Sole 24 ore, recentemente pubblicata, e che analizza solo la città e non l'intera provincia".

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