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Pannella attacca la Bindi "Ha parlato di stronzi? Si stava presentando"

Il leader dei Radicali replica alle accuse del Pd: "Rosy è la Presidente degli stronzi". Sulle contestazioni degli indignati: "Erano sinceri"

Pannella attacca la Bindi 
"Ha parlato di stronzi? 
Si stava presentando"

Dopo essersi preso dello "stronzo" da Rosy Bindi perché alcuni Radicali erano in Aula durante il voto di fiducia al governo, dopo le uova e gli sputi che lo hanno costretto a lasciare il corteo di sabato a Roma, Marco Pannella torna alla carica e spara a zero contro il Pd.

Venerdì il centro sinistra non si è presentato alla Camera e si è dato appuntamento sull'Aventino per protestare contro il governo. Pannella non è andato "perché col cazzo che ci hanno invitato e perché andare con degli stronzi impotenti non mi andava, io non vado a fare stronzate con gli stronzi. E noi non facciamo il resto di nessuno!". Ai microfoni di Un giorno da Pecora, Pannella attacca il presidente del Partito democratico: "La Bindi è stata male interpretata. Quando ha detto stronzi, stronzi, stronzi si stava presentando, essendo lei la Presidente degli stronzi. È come quando io arrivo, mi presento e dico piacere Pannella".

E non poteva certo risparmiare il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "È come quelli che si scoprivano nazisti". Poi spiega: "Una volta le sinistre si chiamavano nazionalsocialiste, e il leader del fascio era il socialista più amato. Ora abbiamo la democrazia reale come una volta avevamo il socialismo reale". Sembrerebbe insinuare che i nazisti di allora si dicevano di sinistra, come gli fanno notare i conduttori della trasmissione Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. Ma Pannella spiega: "Voglio dire che io non vado con quelli che oggi fanno la sinistra, come negli anni Trenta facevano i nazisti".

Dalle dichiarazioni dei vertici Pd, comunque, risulta che nella strategia del centrosinistra i Radicali non siano inclusi. Ne è convinto lo stesso Pannella che sottolinea: "Bersani, Vendola e Di Pietro hanno stabilito che devono avere una politica sostanzialmente con Casini. Loro hanno detto: con tutti, tranne che con i Radicali".

Di certo neanche la base della sinistra sarebbe felice di averlo come alleato, visto il trattamento a lui riservato durante la manifestazione degli indignati a Roma. Eppure Pannella sembra giustificarli: "Quella gente era sincera ed onesta con se stessa e solo per questo cosa dovrei fargli, dargli il reato d'opinione?".

Poi una previsione anche sul futuro del centrodestra.

A far fuori politicamente Berlusconi sarà Formigoni, "anzi Firmigoni", sostiene Pannella, che - proprio come nel 1988 fece con i giocatori dello Zambia che avevano battuto a calcio l'Italia - oggi darebbe il suo stipendeio da parlamentare "sul piano dei poveracci a Silvio Berlusconi, che ormai è uno dello Zambia perché i suoi lo vogliono far fuori per fare una bella unità nazionale con i soci di sinistra".

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