Paola Quattrini, risate in punta di piedi

«Avevo 4 anni quando lo spettacolo ha deciso che sarei diventata un'attrice»; con queste parole semplici e significative Paola Quattrini, definita la Shirley Temple italiana, si racconta accogliendo i visitatori del suo sito ufficiale. In scena da martedì al Teatro San Babila con «Oggi è già domani» di Willy Russell, l'attrice, vestendo i panni della sola protagonista Dora Valenti, darà vita a uno spettacolo «di grande umorismo e leggerezza capace di far sorridere, anche in modo amaro». E' la stessa Quattrini che definisce così il lavoro che le fu proposto da quel Pietro Garinei che ne firma la regia. «Rimase folgorato dalla versione che vide a Londra e ne acquisì i diritti per farla interpretare proprio a me; sosteneva che fossi l'attrice più adatta al ruolo della protagonista: rappresentavo per lui una delle poche attrici a saper far ridere rispettando i tempi comici, trasponendo con leggerezza e umorismo certi personaggi; tanto che quando mi vedeva calcare la scena nelle vesti tragiche si arrabbiava. "Abbiamo bisogno di ridere", sosteneva Garinei». Reduce da una felice tournée al fianco di Ray Lovelock con il poetico «I Ponti di Madison County», Paola Quattrini passa dai panni di una moglie e madre irreprensibile stravolta dall'incontro con l'uomo dei suoi sogni, alle vesti della combattiva e simpatica Dora. «Tra me e questa signora ci sono delle affinità: Dora è molto forte, non si lascia sopraffare dagli eventi». Semplice casalinga cinquantenne sposata con un uomo sempre assente, Dora si trova a riflettere spesso sulla sua vita che all'apparenza sembrerebbe grigia e mediocre. Grazie alla sua vivacità e alla sua fantasia, la protagonista evade dalla prigionia delle mura domestiche confidandosi, raccontandosi con il suo unico amico: il muro della cucina. È così che dialoghi interiori prendono la forma di una donna attraverso tenerezza, umorismo e allegria. Bambina prodigio, Paola Quattrini all'età di quattro anni, scoprì il fascino del teatro. «Mio padre era operaio e mia madre mi portava al Teatro Quirino di Roma. Stando poi alla cassa ero disinvolta, esuberante, molto sicura di me e fui notata da un regista che mi mise alla prova.

Quello fu l'inizio di una carriera consacrata alla recitazione, tant'è che da quel momento e dopo aver lavorato con Squarzina all'età di 10 anni, non smisi mai di calcare il parquet dei palcoscenici. Feci anche tanta radio, ma pur non frequentando mai una scuola di recitazione, imparai l'arte del teatro lavorando al fianco di grandi maestri come Giulio Bosetti e Walter Chiari».

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