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Il Papa sulla sicurezza negli aeroporti: "Si rispetti la dignità della persona"

Discorso di Bendetto XVI a dirigenti e dipendenti di Enac e Enav. Anche sugli aerei e negli aeroporti, "il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è la persona, nella sua integrità: essa deve rappresentare il fine e non il mezzo a cui tendere incessantemente"

Il Papa sulla sicurezza negli aeroporti: 
"Si rispetti la dignità della persona"

Roma - Anche sugli aerei e negli aeroporti, "il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è la persona, nella sua integrità: essa deve rappresentare il fine e non il mezzo a cui tendere incessantemente". Lo ricorda il Papa che non si pronuncia sui body scanner e le altre tecnologie che per garantire la sicurezza dei voli rischiano di violare la privacy dei viaggiatori, ma incontrando dirigenti e dipendenti dell’Enac e dell’Enav, accompagnati in Vaticano dal sottosegretario Letta e dal ministro Matteoli - ammette che "il rispetto di tali principi può apparire particolarmente complesso e difficile nell’attuale contesto, a motivo della crisi economica, che provoca problematici effetti nel settore dell’aviazione civile, e della minaccia del terrorismo internazionale, che prende di mira pure gli aeroporti e gli aerei per attuare le proprie trame eversive".

"Anche in questa situazione - raccomanda però il Pontefice - occorre non perdere mai di vista che il rispetto del primato della persona e l’attenzione alle sue necessità, non solo non rendono meno efficace il servizio e non penalizzano la gestione economica, ma, al contrario, rappresentano importanti garanzie di vera efficienza e di autentica qualità.l’ultimo secolo, le frontiere della mobilità si sono enormemente ampliate con l’utilizzazione sempre più frequente dell’aereo".

Per il Papa, "i cieli rappresentano oggi in maniera crescente quelle che potremmo chiamare le ’autostradè della viabilità moderna e, di conseguenza, gli aeroporti sono diventati crocevia privilegiati del villaggio globale; in essi, ogni giorno, come è stato ricordato, transitano milioni di persone".

Agli operatori di Enac e e Enav, dunque, "è affidata la gestione e l’organizzazione sempre più complessa di questo snodo della vita contemporanea e della comunicazione tra persone e popoli". "Si tratta di un lavoro spesso discreto e poco conosciuto, che non sempre viene notato dagli utenti, ma che non sfugge agli occhi di Dio, il quale vede la fatica dell’uomo, anche quella nascosta", ha sottolineato il Pontefice rilevando che i compiti dell’Ente nazionale per l’aviazione civile e dell’Ente nazionale di assistenza al volo, "2sono veramente notevoli".

"Siete chiamati - ha ricordato Benedetto XVI a dirigenti e dipendenti - a regolare e controllare il traffico aereo e a provvedere all’efficienza del sistema nazionale dei trasporti, nel rispetto degli impegni internazionali del Paese; a garantire agli utenti ed alle imprese la sicurezza dei voli, la tutela dei diritti, la qualità dei servizi negli scali e l’equa competitività nel rispetto dell’ambiente".  

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