Il pappagallo che dà l’ora esatta

È diventato praticamente il «segnale orario» dei sarzanesi, che a quell’ora - le otto in punto - lo vedono sfrecciare su piazza Matteotti e lanciare un caratteristico fischio prolungato. Tutti i giorni, alla stessa ora: pare che quel pappagallo verde, arrivato lì da chissaddove tanto tempo fa, voglia ringraziare in qualche modo gli abitanti che l’hanno accolto come una mascotte e rifocillato fino a farlo diventare ben pasciuto. Il pappagallo è rimasto, ha intrecciato amicizie con i pennuti suoi simili, innanzi tutto i piccioni della zona, con cui a un certo punto ha condiviso anche il miglio e i bocconcini messi generosamente a disposizione dalla gente. Poi, ha anche preso confidenza con un artista del posto che ha lo studio dalle parti del centro e ha cominciato a spargere a ore fisse il mangime, tanto che il pappagallo verde s’è abituato alle picchiate a volo radente, con puntualità svizzera. Un fischio, e i sarzanesi mettono a punto le lancette. Solo allora il pappagallo si allontana, e torna a cercare la pappagallina di una volta, quella che era arrivata con lui e che, da qualche tempo, non si vede più.

Magari quel fischio non è per gli orologi, magari è per la compagna che non c’è. Dicono che fosse verde anche lei, con sfumature gialle, eleganti. E dicono pure che talvolta, alle otto di sera, qualcuno la veda volare più in alto, molto in alto. Lassù.

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