Paralisi Air One: migliaia lasciati a terra

Anche ieri ritardi e cancellazioni: «Eventi a catena hanno complicato tutto». La compagnia rischia una multa di 50mila euro. Partono le prime denunce

Andrea Acquarone

da Milano

Partire? Un miraggio e stavolta non sulla solita, tragica Salerno-Reggio Calabria. Niente bollino rosso lungo le autostrade nel primo week end di grande esodo. La paralisi colpisce gli aeroporti. Da Milano a Catania, da Fiumicino alla Sardegna. Colpa di Air One. Che si scusa, ma vallo a spiegare alle migliaia di passeggeri rimasti a terra, incolonnati per ore senza saper se e quando avrebbero potuto decollare. Rimbalzati tra check-in fantasma e uffici informazioni che non sapevano cosa rispondere.
Ecco servita, sotto il solleone agostano, l’Italia dei disservizi. Qualche nuvola e soprattutto organici ridotti all’osso mandano in tilt le vacanze di questo Belpaese sempre più confuso. Oltre una cinquantina di voli cancellati, ritardi di ore, scali trasformati in accampamenti da passeggeri non si sa se più stanchi o più inferociti. Dopo una domenica da incubo (soprattutto a Linate e Roma) il lunedì non è andato molto meglio per chi doveva viaggiare con l’«Airone». A Fiumicino ieri risultavano cancellati altri sei voli, 4 in arrivo e due in partenza. Due sarebbero dovuti arrivare da Milano Linate, uno da Corfù e uno da Palma di Majorca; due, invece, i voli cancellati in partenza per Linate. Situazione simile a Milano dove oltre alle due per la capitale sono state annullate altre due partenze e sei arrivi. A Verona 134 passeggeri diretti a Hurgada, sul Mar Rosso, dopo una notte trascorsa a presentare denunce sono riusciti a imbarcarsi con 15 ore di ritardo. Ma secondo l'azienda «non si tratta di carenza di personale. Il fatto - spiegano i vertici - è che per contratto i piloti devono avere alcune ore di riposo e quando si accumulano ritardi e cancellazioni diventa difficile andare a coprire tutti i turni».
All'origine dei disagi (questa la giustificazione ufficiale), il maltempo che si è abbattuto sull'Italia nel fine settimana e che avrebbe «costretto» Air One a cancellare alcuni voli proprio nel momento di maggior traffico.
«In un altro periodo dell'anno - afferma ancora la compagnia - saremmo riusciti a far ritornare tutto alla normalità nell'arco di poche ore. Ma ora, con gli aerei stracolmi, abbiamo incontrato delle difficoltà».
Non la pensano così i piloti che manifestano la loro «solidarietà ai passeggeri». «L'Anpac, che in Air One rappresenta la quasi totalità dei piloti, sta sollecitando ormai da mesi la compagnia del Gruppo Toto - si legge in una nota - a una riorganizzazione interna per affrontare in maniera adeguata i crescenti volumi di traffico. Nonostante ciò la proprietà finora ha dimostrato ben poca sensibilità e ancora nulla è cambiato», sostengono i piloti. «Air One è in costante scarsità di organico. Purtroppo i primi a farne le spese saranno i passeggeri che, come sta avvenendo in questi giorni, dovranno subire i disagi delle cancellazioni e saranno costretti a ricorrere all'Enac e alle Associazioni Consumatori per vedere tutelati i propri diritti.
«Una vera e propria vergogna italiana», tuona il Codacons. «Una situazione gravissima - sottolinea Carlo Rienzi, presidente Codacons - soprattutto se si considerano le lamentele degli utenti, che denunciano di essere stati abbandonati negli scali senza la dovuta assistenza. L'Enac deve intervenire e duramente elevando, sulla base delle nuove norme entrate in vigore poche settimane fa, una maxi-multa alla compagnia aerea e ai responsabili dei disservizi». «I passeggeri dei voli coinvolti nei disagi di queste ore - informa il Codacons - possono chiedere il risarcimento dei danni morali e materiali subiti. Al ritorno dalle vacanze possono prendere contatto con gli avvocati dell'associazione all'apposito numero 892-007 per veder tutelati i propri diritti».


Nel frattempo l’Enac ha avviato la procedura di «misurazione» delle sanzioni nei confronti dell’«Airone». Che rischia fino a 50mila euro di multa. Pochi, in confronto ai danni che dovrò risarcire ai passeggeri rimasti a terra.

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