Paolo Scotti
da Roma
Inevitabile. Dopo che sarà andato in onda se ne parlerà soprattutto per quello. Per quel bacio. Anzi: di quello - del famigerato bacio, cioè - si parla già fin dora, e fin troppo. Così va a finire che Grimilde (numero zero del talk show che, dopo anni di assenza dalla conduzione in prima persona, riporterà Alba Parietti alla guida di un programma tutto suo) passerà alla cronaca della stagione televisiva per limprovvido incontro ravvicinato fra le labbra della ex «coscia lunga della sinistra» e quelle - decisamente meno prominenti - dellonorevole Vladimir Luxuria.
«Oddio, non vorrei che ora si parlasse solo di questo - finge di dispiacersi la Parietti -, ma voglio essere sincera: se non premeditato, il gesto è stato almeno ipotizzato. E la pubblicità che ne è derivata, è la benvenuta».
Allora esauriamo subito la questione. Come le è venuto in mente di farlo?
«Ma così: è stato un gioco. Durante le riunioni con gli autori scherzavo non ho mai baciato un politico. Stavolta voglio farlo».
E Luxuria, è stato allo scherzo?
«Naturalmente. Anche se non ne sapeva nulla. Ma non vorrei che lepisodio finisse per oscurare lintervista ad una persona colta, preparata, plurilaureata, che comunque la si pensi merita rispetto, e che non è una nuova edizione di Cicciolina al Parlamento».
Sono i rischi che si corrono quando si invitano certi personaggi e per il numero zero di Grimilde non se nè certo fatti mancare: oltre a Luxuria anche Vanna Marchi e la figlia Stefania, Marina La Rosa, Katia Ricciarelli...
«Non si può pensare di fare un talk show in prima serata senza metterci anche dellarsenico. Sennò viene fuori roba da Domenica in, che nessuno guarda».
E che tipo di arsenico ci sarà, in questo Grimilde?
«Interviste molto intime e un po perfide: un personaggio alla volta, domande secche, dirette, impietose. Il numero zero servirà solo a stabilire se in autunno il programma, la cui messa in onda sembra certa, andrà in prima o seconda serata».
E in autunno, oltre che su Italia 1 lei sarà anche su Raidue con Selvaggio West.
«Sì: un reality ambientato tra veri cowboy. Io non appartengo alle persone che quando dici reality si tappano il naso, e poi li guardano di nascosto».
Ma così, dopo tanti anni di semplici ospitate (è dal Macao di Boncompagni del 98, che lei non faceva la padrona di casa) ora la Parietti dovrà addirittura dividersi in due?
«Sa una cosa? Francamente lo trovo giusto. Me lo merito. Quando vedo lavorare tanti colleghi, della maggior parte dei quali si potrebbe fare a meno, mi domando: perché io no? Daltra parte, in questi anni di ospitate, dovunque sia andata ho fatto registrare ascolti enormi. Qualcosa vorrà pur dire».
Come se lè cavata, con le sue incomode ospiti a Grimilde?
«Ho studiato la biografia di ciascuna come dovessi prepararmi a una tesi di laurea. Risultati sorprendenti: perfino con Marina La Rosa. Che, diciamolo pure, sulla carta non è che mi facesse impazzire».
E con le signore Marchi? Si favoleggia dun colossale litigio a tre...
«Non esageriamo. Sa: intervistare due persone così inguaiate, che vengono perché si fidano di te ma alle quali non puoi non fare certe domande... È dura, eh? Così Stefania Nobile sè inalberata: ma ad una come lei non potevo mica chiedere che tempo fa».
Anche con Katia Ricciarelli ha avuto lo stesso coraggio?
«Fino in fondo. Katia è onesta e sincera: ha spiegato i perché di tutte le sue scelte, comprese le più controverse e fino a raccontare il problema del gioco».
Una domanda scomoda voglio farla io a lei.
«Perfettamente. Risulto antipatica a me stessa, si figuri. Ma oggi non è più la mia bellezza a fare paura, oltretutto non ne varrebbe nemmeno la pena. Oggi, a mettere a disagio, è la mia intelligenza».
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