Sono emozionati, Ficarra e Picone allidea di tornare dietro il bancone di Striscia la notizia: «È la quinta volta, ma è come se fosse la prima», dicono i due comici palermitani che, da lunedì, daranno il cambio alla conduzione a Ezio Greggio e Michelle Hunziker. «In effetti primo rapporto lo abbiamo con Striscia lo abbiamo avuto quando lei era ancora minorenne», scherzano. «Ci siamo dati una ripitturata, ma siamo sempre noi. Entriamo in casa di Ricci e ci mettiamo al servizio del programma».
Come due anni fa, Ficarra e Picone accompagnano il ritorno a Striscia con un successo al botteghino: La matassa, il loro nuovo film, alla terza settimana di proiezione domina lhit parade degli incassi, dando filo da torcere persino al Gran Torino del maestro Clint Eastwood: «È un caso che i due eventi - cinema e tv - coincidano, non si tratta di una strategia voluta - assicurano loro -; anzi, un tempo sarebbe stata una scelta criticata, i comici che facevano Tv erano guardati con sussiego. Ma poi ci sono finiti dentro tutti, anche i grandi. A parte Totò e Peppino ma sono giustificati, ai loro tempi la tv non cera. Noi vogliamo divertirci - continuano - facciamo teatro e cinema. Poi ci immergiamo dentro Striscia che è una macchina da guerra».
Insomma, per usare un termine al passo con i tempi, sono un prodotto multi-piattaforma. E prima ancora di andare in onda cercano di sintonizzarsi anche con le nuove veline: «Da Thais e Melissa non abbiamo avuto nemmeno il numero di telefono. Con Federica e Costanza ci giocheremo la carta del timore reverenziale. Ma dobbiamo stare attenti - incalzano - una delle due è siciliana e potrebbe riferire i contenuti dei nostri discorsi a Ricci. Lui non ci capisce quando parliamo». Nel Tg non saranno solo dicitori, ci tengono a sottolineare: «Specie nella tirata iniziale, mettiamo del nostro, non vogliamo essere interpreti. E anche sul resto del copione mettiamo le mani, è scritto in italiano e noi dobbiamo un po tradurlo».
Come negli scorsi anni, i due comici vivranno nel residence a fianco agli studi: «Per ingannare il tempo quando non lavoriamo, abbiamo portato le canne per pescare nel laghetto di Milano 2. Fino a mezzanotte, però. Perché poi lo spengono e mettono le papere ad asciugare».
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