Parmalat, scintille all’udienza

da Milano

Scintille in aula. Al processo contro Calisto Tanzi è il giorno degli avvocati della nuova Parmalat. E Marco De Luca sviluppa una requisitoria durissima, contro Bank of America e i suoi manager fino al battibecco con il collega che difende l’istituto di credito. De Luca va giù pesante: «I dirigenti di Bank of America imputati a Milano e a Parma sono delinquenti». «Sono solo imputati, non è un bel modo di parlare», replica Riccardo Olivo. De Luca ribadisce: «Sono delinquenti». Olivo sbotta: «Vergògnati». Ma De Luca non arretra e illustra il suo punto di vista: «I dirigenti di Bofa hanno fatto il gioco delle tre tavolette, con informazioni false al mercato che hanno danneggiato i risparmiatori. Tutto - prosegue l’avvocato - comincia con i comunicati del 18 e 22 dicembre del 1999; sul valore effettivo di Parmalat Brasile è stato costruito un finanziamento impossibile per ingannare il mercato». Il resto sarebbe la conseguenza logica del peccato originale: «Si va avanti a colpi di notizie false fino al disastro del 2003». Quattro anni di menzogne, secondo il legale di parte civile. Bugie su bugie, una verità sconvolgente: «Avessero detto la verità, Parmalat sarebbe fallita nel 1999. Invece per quattro anni sono stati ingannati gli analisti finanziari».

Per queste ragioni, De Luca chiede la condanna dei tre imputati di Bofa: Luca Sala, Antonio Luzi e Louis Moncada. Più il riconoscimento della banca come responsabile civile. Prossima udienza il 20 ottobre; parola alle difese.

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