«Il partito del Sud? Un contrappeso anti-Lega»

Oggi parlerò con Berlusconi: ci aspettiamo proposte serie

«Il partito del Sud? Un contrappeso anti-Lega»

Gianfranco Miccichè, sottosegretario del governo Pdl e promotore del Partito del Sud, che contesta la politica del Pdl per il Mezzogiorno: non c’è qualcosa che non funziona?
«Le cose non stanno così, vogliono farci passare per facinorosi, ma non è vero».
Ma lei ha già depositato dal notaio i possibili “nomi” del nuovo soggetto politico e ha convocato per giovedì e venerdì una convention a Sorrento...
«Questo è vero, ma non c’è nessuna intenzione di rottura».
Allora perché il Partito del Sud?
«Il precedente governo Berlusconi aveva una grande attenzione per il Sud. Attenzione che oggi è un po’ in crisi, anche perché nel governo ha maggior peso la Lega. È un dato di fatto».
Sta dicendo che il governo è appiattito sulla Lega?
«Sì, dire che non è così significa non fare un’analisi vera della situazione».
E allora la soluzione è fondare una Lega del Sud, che faccia da contrappeso alla Lega Nord?
«In prospettiva è quasi un obbligo. La Lega funziona troppo bene, ha dimostrato che il meccanismo del partito territoriale va benissimo, sarebbe un delitto non utilizzarlo. Ma in questo momento il nodo è un altro. Il Sud è penalizzato, non possiamo augurarci di avere una disgrazia, come l’Abruzzo, per entrare nell’interesse del premier. Del resto, lui non dovrebbe neanche occuparsene, se altri facessero il loro dovere».
A chi si riferisce?
«Parlo del ministro Tremonti. Non fa gli interessi del Sud, io non mi sento rappresentato da lui. Sta bloccando ancora una volta i Fas (Fondi per le aree sotto-utilizzate, ndr) ma stiamo scherzando? A noi in Sicilia si chiede che siano spesi bene ma al Nord, dove già sono stati erogati, non si chiede nulla. E non mi dicano che lì si spendono bene. Prendiamo il Mose, il cantiere è partito, poi si è bloccato, qualche giorno fa mi hanno comunicato che il lavoro fatto finora è stato praticamente inutile e va buttato. E di questo nessuno dice niente. Questa mancanza di attenzione non è più sopportabile, l’unica è tentare la strada dell’autonomia».
Ha parlato di questi problemi col presidente Berlusconi?
«Lo vedrò domani (oggi per chi legge, ndr), ha chiesto di incontrarmi e lo faccio volentieri. Sono convinto che Berlusconi capirà le mie ragioni e che avrà interesse per quel che gli dirò. Se da parte del premier arriverà una proposta seria a favore del Meridione sarò ben lieto di fare un passo indietro».
Rinunciando al partito?
«No, su questa strada non possiamo tornare indietro, è necessario che il Sud abbia maggior peso. È un processo culturale avviato e che andrà avanti».
E allora cosa si aspetta dal colloquio con Berlusconi?
«La possibilità di sanare questa situazione esiste, basta tornare a quell’attenzione che c’era sino a qualche anno fa. Ma non so se ci sarà questa fermezza».
Lei ha dichiarato che Berlusconi è d’accordo con questo progetto e lo approva...
«Non ho mai detto questo, dico solo che sono convinto che capirà le mie ragioni. Da parte nostra nessuno ha voglia di fare qualcosa contro il Pdl. Se tutto torna come qualche anno fa sarò felice».
Nel Pdl c’è già stata qualche voce contro...
«Ma pure qualche voce a favore. Penso a Bocchino che ha detto che il problema esiste e va affrontato».
Gasparri ha detto che il Partito del Sud sarebbe una «discarica di politici falliti»...
«Gasparri è una persona irriconoscibile. Non capisco cosa gli sia successo, che astio abbia».
Ammetterà però che un Partito che suscita gli appetiti dell’opposizione crea qualche perplessità. Bassolino, Loiero si sono mostrati interessati...
«Anche nel Pd ci sono persone serie che capiscono cosa si sta muovendo nel Meridione. Certo, dovrebbero agire di conseguenza e ricordare che lo sfascio del Sud è cominciato col governo Prodi».


Sia lei che il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo lavorate a un Partito del Sud. È lo stesso?
«No, sono due cose diverse».
Non sono un po’ troppi? E non finite per mettervi l’uno contro l’altro?
«No. Il Sud ha dei problemi che vanno affrontati e risolti».

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