Passione Zoomarine Dove gli animali migliorano gli uomini

Cetacei e pinnipedi prima catturati in natura, poi imprigionati, denutriti e sottoposti a maltrattamenti per addestrarli a esercizi innaturali, così da appagare il sadismo del pubblico pagante. Questo è un sunto delle leggende inventate dagli ambientalisti o dagli animalisti più intransigenti in cerca di scandali facili riguardo a Zoomarine, il più grande parco acquatico del Centro-sud Italia, sul litorale di Torvaianica. Un luogo che in pochi anni ha già conquistato romani e turisti, in particolare i più piccoli, che qui vengono a trascorrere una giornata entusiasmante.
Tra preoccupazioni e divertimento siamo andati sul posto a controllare. E abbiamo constatato intanto che gli animali non sono stati catturati in natura ma sono nati in ambiente controllato da ben due generazioni, e il tipo di addestramento a cui sono sottoposti si avvale unicamente della gratificazione, in gergo «rinforzo positivo». Gli addestratori vivono in simbiosi con i cetacei e li convincono a giocare compiendo salti e tuffi, talvolta con la gratificazione di un pesciolino, ma molto più spesso con carezze, manifestazioni di affetto e cubetti di ghiaccio, usati a mo’ di zuccherini. Niente denutrizione, quindi.
Il sistema di cinque vasche di Zoomarine è il più grande d’Europa e contiene circa otto milioni di litri d’acqua, continuamente monitorata. Gli animali si sottopongono ai controlli veterinari preventivi in modo volontario: un tursiope può rimanere col ventre all’aria, in braccio al veterinario, anche per minuti interi, durante un prelievo o un’analisi, senza alcuna costrizione. I risultati medico-scientifici vengono condivisi con molte università italiane. Anche le vasche «personali» dei pinnipedi (foche e leoni marini) sono grandissime, considerando l’assenza di una specifica normativa in materia.
A Zoomarine i visitatori non si divertono soltanto ma vengono stimolati a formarsi una coscienza ecologista: durante la visita, ragazzi e adulti vengono edotti da un team di biologi sulla natura e i comportamenti di questi animali; ogni scuola che viene in visita pianta un albero e in questo modo sono stati piantumati circa 12mila, tra alberi e arbusti, in una zona altrimenti semidesertica. Inoltre la struttura, di proprietà di una società portoghese, dà lavoro a 300 italiani, versa ogni anno 8 milioni di euro in tasche italiane fra tasse, elettricità, sicurezza e forniture varie e ha sempre nuovi progetti: per il nuovo anno si prevede ad esempio l’apertura di un centro di recupero destinato agli animali spiaggiati che dovrebbe servire circa metà delle coste italiane. «Sono quarant’anni che mi occupo di delfini - dice il presidente di Zoomarine, il portoghese Roberto Lavia - e vorrei mettere la nostra esperienza e la nostra passione al servizio della natura e del Paese che ci ospita». Eppure, Zoomarine continua a subire un boicottaggio continuato, tramite impedimenti burocratici e manifestazioni pubbliche, con la complicità di alcuni media. Attualmente le sue finanze sono in perdita.
Zoomarine è a Torvaianica. È aperto a luglio tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 10 alle 18 i giorni feriali e dalle 10 alle 19 il sabato e ladomenica.

Ad agosto sarà aperto tutti i giorni lunedì compreso dalle 10 alle 19. Il biglietto costa 25 euro per gli adulti e 18 per i bambini fino a 10 anni e per gli «over 65». Gratis i bambini fino a un metro. Informazioni www.zoomarine.it.

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