Verona - Un colpo di mano (di Robinho) e un colpo di classe (di Pato): così il Milan regala al suo presidente la vittoria per festeggiare al meglio il 25esimo anniversario in rossonero. Tre punti altrettanto fondamentali per tenere a distanza la concorrenza. Con il Napoli che, nel posticipo, anche senza Lavezzi, regola il Catania grazie alla rete di Zuniga. Cavani tradisce ancora Mazzarri sbagliando un rigore, ma l'esterno al 25' batte Andujar. Prima qualche squillo dei siciliani con il palo colpito da Schelotto e un rigore negato. L'assalto finaleva a vuoto. De Laurentiis si gode il secondo posto in solitaria. Dietro continua a salire la Lazio che supera il Bari all'Olimpico per 1-0, ma gli uomini di Reja possono mangiarsi le mani per le tante occasioni sciupate. Da pazzi il pomeriggio a Marassi. La Roma, dopo la batosta in Champions e la contestazione violenta a Trigoria, parte fortissimo e vola sul 3-0. Poi i giallorossi staccano la spina e il Genoa prima pareggia e poi vince 4-3 con doppiette di Palacio e Paloschi. Ranieri si dimette nel dopogara. Pessima la Juve nell'anticipo di pranzo a Lecce. Dopo l'espulsione di Buffon i bianconeri vanno sotto 2-0 e non riescono nemmeno a reagire. Per il resto solo pareggi. Di paura o di comodo.
Milan primo e felice Due regali per il Milan. Il primo è di arbitro e guardalinee che non si accorgono dello stop con un braccio di Robinho nel portare in vantaggio i rossoneri. Il secondo è una giocata speciale di Pato che salta due difensori del Chievo al limite dell'area, rientra e batte Sorrentino sul primo palo. E' il 2-1 che lascia il Diavolo tranquillo in prima posizione, a +5 sull'Inter, e che cosente un sorriso nella giornata del 25esimo anniversario di Berlusconi al timone della società. Ancora troppo lento e poco incisivo il Milan di Allegri. E dopo il vantaggio nella prima frazione i gialloblù riescono anche a preggiare con un colpo di testa di Fernandes, mal controllato da Merkel sul secondo palo. I rossoneri si spostano in avanti per pareggiare, ma nonostante il ritorno di Boateng a centrocampo l'azione non è mai rapida e brillante. Ibrahimovic e Pato continuano a sopportarsi pochino e serve un colpo di genio del brasiliano, al 37', per risolvere il match.
Suicidio Roma Dopo la sconfitta con lo Shakthar in Champions e la contestazione a Trigoria la Roma del primo tempo di Genova sembra rinata. Due zuccate di Mexes e Burdisso, con la difesa genoana immobile, regalano il 2-0. Poi arriva anche il sinistro di capitan Totti per il 3-0. Ma la concentrazione giallorossa cala: Palacio punisce un'uscita avventurosa con respinta corta di Julio Sergio. Ranieri scopre la squadra con un cambio azzardato, dentro Menez per Simplicio, e la barca affonda. Paloschi, poi ancora Palacio firmano il pareggio. E manca ancora un quarto d'ora alla fine. E al 40' di nuovo Paloschi punisce la difesa romanista, attonita e impotente. Ranieri non parla a fine partita e la sua posizione appare sempre più in bilico. Fino alla notizia: dimissioni del tecnico. "Lascio per dare una scossa" avrebbe detto ai giocatori.
Pessima Juve Non è matura la Juve di Del Neri. Non è pronta per i primi tre posti, quelli che valgono la Champions League. Dopo la vittoria in casa contro l'Inter che sembrava preannunciare un finale di stagione tutto in discesa ecco lo scivolone di Lecce. Con un'ingenuità colossale di Buffon al 12': tocco di mano fuori area per fermare il pallonetto micidiale di Di Michele. Ma un errore che è frutto dell'atteggiamento sbagliato a inizio partita con i padroni di casa che avevano già messo alle corde i bianconeri. E una gara, da lì in poi, di sofferenza pura con gli avversari che trovano spazi e occasioni giocando costantemente in contropiede. Dai e dai arriva il vantaggio dei giallorossi. Al 32' Munari lancia, Mesbah sgattaiola in area tra Barzagli e Sorensen e di destro appoggia tra le gambe di Storari l'1-0. Poco prima dell'intervallo il portiere bianconero chiude con un miracolo sullo stesso Mesbah. Ma in avvio di ripresa la Juve capitola ancora. Torre di testa del piccolo Di Michele che beffa Barzagli e Bertolacci appostato sul secondo palo per il tap in vincente. I bianconeri sbandano. Grossmueller si mangia un paio di occasioni incredibili. E al 24' arriva l'ingenuità di Vives che, con due gialli in un minuto, si fa cacciare. Parità numerica. Dentro anche Iaquinta e Del Neri che va con tre attaccanti. Ma la Juve non produce pericoli, a parte qualche mischia in area. Anzi rischia ancora su una rovesciata di Chevanton. Per la prova di maturità bisogna ripassare.
La Lazio non molla Un bellissimo gol di Hernanes in acrobazia a inizio gara tiene vivo più mai il sogno Champions della Lazio. E pazienza per Reja se i suoi sbagliano altre quattro-cinque occasioni nitide e non riescono a chiudere la gara contro il derelitto Bari fino alla fine. Uno 0-0 di paura di Sampdoria e Fiorentina, che si consolidano a centro classifica: troppi errori sotto porta da una parte e dall'altra. Più brillante, ma ugualmente senza reti Udinese-Brescia. I friuliani cercano il successo per restare in alto, i lombardi un risultato per uscire dalle zone basse. Ma finisce 0-0. Errori a valanga tra Parma e Cesena. I romagnoli passano con Rosina su uno svarione del portiere Mirante. Poi Crespo pareggia su rigore, ma Sammarco rilancia ancora il Cesena. E nel finale Palladino firma il 2-2.
Risultati Chievo-Milan 1-2, Fiorentina-Sampdoria 0-0, Genoa-Roma 4-3, Lazio-Bari 1-0, Parma-Cesena 2-2, Udinese-Brescia 0-0, Napoli-Catania (20.45), Bologna-Palermo 1-0, Inter-Cagliari 1-0, Lecce-Juventus 2-0.
Classifica Milan 55, Inter 50, Napoli 49, Lazio 48, Udinese 44, Juventus 41, Palermo 40, Roma 39, Cagliari e
Genoa 35, Fiorentina 33, Bologna 32, Chievo e Sampdoria 31, Parma e Lecce 27, Catania 26, Brescia 23, Cesena 22, Bari 15. Bologna e Roma una partita in meno, Bologna penalizzato di 3 punti per inadempienze finanziarie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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