Violenze, abusi sessuali, maltrattamenti, scippi, rapine. Reati che si ripetono a Milano come nel resto d'Italia e che sembrano moltiplicarsi, specie nelle ultime settimane; vittime sono quasi sempre le donne, e i carnefici sono spesso immigrati clandestini o comunque extracomunitari.
Ma Milano non ha paura e le milanesi non sembrano essere poi così angosciate da questa emergenza sociale. Sono soprattutto le più giovani ad affrontare il problema con disinvoltura e leggerezza, quasi come fosse un pericolo lontano. Mariella, 20 anni, abita nei pressi di piazzale Loreto e quasi si ribella: «Ho saputo dei recenti episodi di violenza, e mi dispiace per quelle ragazze, ma cosa dovrei fare, chiudermi in casa? A volte esco la sera da sola con la mia macchina e poi mi trovo con gli amici e fino ad ora non mi è mai successo nulla». Cristina ne ha 17 di anni: «I miei genitori si preoccupano anche se torno presto, ma tanto loro si preoccupano per tutto! Io non ho paura, basta che non mi rubano lo scooter, sennò poi come faccio a uscire?».
Annalisa ha compiuto da poco 22 anni e abita in zona Navigli: «Preferisco uscire sempre in compagnia per evitare di essere infastidita da qualche sconosciuto o ubriaco, ma fino ad oggi non ho mai avuto brutte esperienze». Martina, un anno in più, residente in viale Padova, è a dir poco spazientita: «Basta con questa rumenofobia! Non possiamo mica farci condizionare l'esistenza! Cosa dovrei fare? Girare con lo spray al peperoncino e usarlo contro chiunque mi guarda troppo? Basta fare attenzione ed evitare di infilarsi in brutte situazioni». E il problema sembra risolto. La ricetta? E' sufficiente un po' di attenzione in più, occhi aperti, cellulare sempre a portata di mano e poca confidenza agli sconosciuti. Daniela, 25 anni, passeggia con il suo cagnolino al parco Sempione: «Ne vedo tante di brutte facce. Io faccio finta di niente e tiro dritto. Penso che se dovessero infastidirmi mi metterei ad urlare». Alessandra ha 28 anni: «Non ho nulla contro gli stranieri, mi sento abbastanza sicura in una città come Milano, dove i controlli non mancano, ma è anche vero che basta un attimo
se è troppo tardi la sera preferisco farmi accompagnare fino alla porta di casa dal mio fidanzato».
Aumenta l'età ed è come se aumentasse gradualmente anche un profondo senso di insicurezza tra le donne che vivono a Milano. Roberta ha 42 anni e abita in periferia: «Spesso mi capita di fare tardi al lavoro e non c'è in giro nessuno. Mi guardo bene intorno prima di uscire dalla metropolitana e cerco di non distrarmi».
Grazia ha 50 anni e non nasconde la sua paura, anzi confessa di sentirsi molto condizionata dalle ultime notizie di cronaca: «Vanno bene le ronde o come preferiscono chiamarle, ma qui ci vorrebbe un angelo custode». Gabriella, 54 anni, abita alle spalle di via Torino: «Non saprei come difendermi se dovessero aggredirmi. Poi penso alle mie figlie, e mi viene una terribile angoscia. Se abiti in un quartiere vivo, con negozi, locali e ristoranti, è un conto, ma il vuoto fa paura e in certe vie è così buio...».
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