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La paura di volare «paralizza» 400 turisti

Psicosi a Parigi: in 48 ore i passeggeri costringono a terra due aerei. Il governo lunedì presenta la lista delle compagnie a rischio

La paura di volare «paralizza» 400 turisti

Alberto Toscano

da Parigi

Paura di volare. Questo il sentimento che anima un gran numero di vacanzieri, che negli aeroporti del mondo intero attendono il charter destinato a condurli a casa o al mare. Gli interessati sanno di aver speso pochi euro per quel viaggio supereconomico: prima ridevano sotto i baffi per il buon affare, ma adesso - dopo cinque aerei schiantatisi al suolo in un mese - hanno cambiato umore. All'aeroporto scrutano il jet venuto a prenderli e chiedono informazioni per sapere se abbia avuto qualche noia tecnica nel corso negli ultimi tempi. Così tra i francesi si diffonde una moda: il rifiuto di salire a bordo. È accaduto due volte in quattro giorni e potrebbe succedere ancora.
Domenica pomeriggio 136 cittadini francesi, reduci da una vacanza all'isola di Creta, si sono trovati di fronte sulla pista dell'aeroporto di Heraklion un MD-82 come quello schiantatosi in Venezuela con a bordo 160 persone, tra cui 151 loro connazionali. Hanno cominciato a informarsi sulla compagnia greca Alexandair e su quel suo charter che sembrava in cattivo stato. Uno dei vacanzieri ha detto d'aver saputo che proprio quel velivolo era stato costretto, una settimana prima, a un atterraggio d'emergenza a Milano. Così la psicosi l'ha fatta da padrona i 136 francesi hanno rifiutato per ore d'imbarcarsi, creando problemi al traffico. Solo dopo un lungo tiramolla e dopo una serie di verifiche si sono rassegnati a salire a bordo.
Ancor più complicato è stato il problema verificatosi mercoledì sera all'aeroporto parigino di Orly, dove 253 passeggeri di un charter tunisino, destinato a portarli a Djerba per un periodo di vacanza, si sono categoricamente rifiutati d'imbarcarsi. Quando hanno visto il Boeing 737 della compagnia Karthago si sono fatti assalire dai dubbi: sarà sicuro o no? Alcuni loro emissari hanno ispezionato il jet e si sono convinti che fosse in cattive condizioni. Allora tutti hanno incrociato le braccia e la compagnia ha deciso di pagare il conto di una notte d'albergo, vicino all'aeroporto, in attesa di un jet della Tunisair, considerato più affidabile.
Dal canto suo il ministro francese dei Trasporti, Dominique Perben, ha promesso il varo di nuove misure per vigilare sulle compagnie charter, sospettate di sfruttare i propri aerei in condizioni «estreme».

Il governo di Parigi accelera sulla «lista nera» sarà resa nota lunedì.

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