«Pd in crisi? La politica si è vendicata»

Dobbiamo innovare. Io il primo con una radio sul web

Milano«La politica è una scienza esatta». Scusi governatore Formigoni, ma questo cosa c’entra con il Partito democratico e Beppe Grillo? «C’entra. Una farsa. E chi è causa del suo mal pianga se stesso».
Rifacciamo la domanda: lei Grillo l’avrebbe fatto iscrivere o no?
«Ma come si fa? Un partito è un’associazione di cittadini e i diritti degli iscritti vanno tutelati».
Quindi la sua risposta è no.
«Nel Pd commettono il solito errore, la solita tragica confusione tra il partito e l’aspetto istituzionale della politica».
Traduca.
«Il segretario di un partito non si può scegliere con delle primarie aperte a tutti».
Ma le primarie sono democrazia.
«Casomai con le primarie si sceglierà il candidato leader. E questa faccenda di Grillo è l’ennesima conferma della crisi profonda in cui è caduto il principale partito dell’opposizione. Finalmente la storia sta presentando il conto».
Quale conto?
«Sono passati dall’essere comunisti prima del muro, a essere post comunisti durante il muro, oggi sono anticomunisti. Il tutto come si volteggia in una danza. Eh no, la politica prima o poi si vendica».
Non le sembra che anche per voi cominci a tirare il vento dell’antipolitica?
«Non direi. Il centrodestra è una coalizione solida e compatta».
Proprio sicuro?
«Basta guardare le elezioni. In Lombardia sono avanzati sia il Pdl che la Lega. Quando tutti e due gli alleati guadagnano, significa che le cose funzionano bene. Lo ripeto, la politica è una scienza esatta».
E Formigoni fa già di conto per le regionali dell’anno prossimo?
«Alla faccia di chi dice il contrario qui c’è una grande intesa. Ci siamo da 15 anni e siamo un modello di buon governo: piano casa, sanità, scuola, sussidiarietà, federalismo. Tutte leggi importanti diventate un modello anche per il governo nazionale».
La crisi picchia duro, difficile governare.
«Faccio un esempio. Il premier Berlusconi dice che nessuno sarà lasciato indietro: in Lombardia con cassa integrazione e aiuto ai lavoratori precari non lasciamo già indietro nessuno. Aiutiamo i giovani con la dote-scuola, gli anziani. La sanità funziona bene».
Governate, ma litigate. Berlusconi ha detto che ora Expo deve finalmente partire. Basta contrasti con il sindaco Moratti?
«Polemiche e partenza incerta sono alle spalle. È arrivato Lucio Stanca e si lavora bene, i due giorni degli stati generali dell’Expo a Milano sono stati un successo. Grande partecipazione e conferma dell’importanza di quello che io chiamo il terzo pilastro».
Tre pilastri?
«Infrastrutture, organizzazione del sito e partecipazione popolare».
So che lei tiene al terzo, ma partiamo dalle infrastrutture a cui tengono cittadini e imprese: i soldi per strade e metropolitane ci sono oppure no?
«Si è discusso su molte cose, ma per le infrastrutture non si è perso nemmeno un giorno».
Sicuro?
«Mercoledì apriamo i cantieri della BreBeMi, a dicembre quelli della Pedemontana lombarda, prima la Arcisate-Stabio».
Arcisate-Stabio?
«Il nome non dice molto, ma significa collegare l’aeroporto di Malpensa alla Svizzera».
I cantieri li aprite. E li chiuderete?
«Sarà tutto pronto per il 2014. In perfetto orario. Qui in Lombardia siamo abituati, anzi di solito arriviamo in anticipo».
Tornando agli stati generali, sicuro siano utili?
«Tanta gente, tanti interventi, in migliaia che hanno seguito questa due giorni di incontri e relazioni al computer. Il vero inizio dell’Expo. Perché sia viva, tutti devono partecipare. Portare idee, contributi. Altrimenti nascerà una manifestazione fredda, che non interessa».
Ce la farete? Non è una manifestazione ormai vecchia?
«Nel 2015 ci saranno molti modi per seguire un evento a distanza. Noi dobbiamo convincere uno di Lodi, ma anche uno dell’Antartide a venire di persona a Milano».
Una parola.
«È proprio una parola: fascinazione. Dobbiamo affascinare con la nostra storia, le nostre tradizioni, il nostro straordinario patrimonio culturale, il nostro gusto della vita, la moda. Avanti con le idee. L’Expo è di tutti».
Non è che ha ragione Grillo e il modello del blog, di internet, della condivisione garantirebbe più partecipazione? Partiti meno vecchi?
«Prima di Grillo l’hanno detto in tanti. Noi siamo già su Facebook, Twitter, abbiamo 110 interventi di 5 minuti in video che andranno sul sito. Non voglio fare il professore, ma sono stato il primo politico ad aprire la mia radio sul web».
Ora usa colori pastello per le giacche, un look da giovane. Come mai?
«Conosco le regole, ma proprio per questo mi piace infrangerle. Un politico non deve sempre essere ingabbiato in una grisaglia».
Perché proprio adesso?
«Anche con l’abbigliamento volevo dire che questi stati generali dovevano essere il luogo della fantasia e della creatività. Dell’invenzione fuori dalle regole».
Fuori dalle regole ora c’è anche il gossip che attacca la politica.
«Il gossip è un meccanismo terribile, ci vuole travolgere. Ma il politico deve fare il politico, difendere il buon nome del Paese».
Non è facile.
«Si può. Con la perfetta organizzazione del G8 si è visto come la politica abbia avuto la meglio sul chiacchiericcio di bassa lega. Tutto il mondo ha lodato l’Italia».
Anche lei in questi giorni è su un settimanale in costume da bagno mentre balla con belle ragazze.
«Non mi fa né caldo né freddo».
Non ci credo.
«Diciamo che avendo la coscienza a posto so che era una tranquilla gita tra familiari. Eppure... ».
Eppure?
«Mi fa una grande malinconia vedere come con delle foto si possa costruire qualcosa che non c’è.

Bisogna fermare questa deriva».
Per non finire con in bocca il gusto amaro del gossip, le piace il decreto sicurezza?
«Mi piace. Ora ci sono le considerazioni del presidente Napolitano e il governo ne terrà conto».

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