Alla fine la conta dei delegati non è servita. Lassemblea regionale del Pd, riunita in una gremita sala del centro congressi Frentani, ha proclamato nuovo segretario del Lazio Alessandro Mazzoli, presidente della Provincia di Viterbo e sostenitore della mozione Bersani, senza ricorrere alla votazione prevista dallo statuto del Pd in assenza di maggioranza assoluta alle primarie. Il secondo arrivato nel voto popolare, il franceschiniano Roberto Morassut (36,7 per cento) ha infatti annunciato di non partecipare al ballottaggio con Mazzoli (44,4 per cento). «Nel rispetto del voto popolare - ha spiegato - forse cerano le condizioni per tentare legittime strade diverse, unintesa tra le due mozioni che si richiamano allo spirito del Lingotto e che insieme fanno il 56 per cento. Ma non lo abbiamo fatto. È unastensione attiva, non ancora un voto a favore».
Dunque, niente schede elettorali e il discorso da candidato di Mazzoli, previsto dal regolamento, è diventato di fatto il suo discorso di insediamento. Primo appuntamento importante le elezioni regionali. «Stiamo lavorando per dare vita a una grande schieramento di centrosinistra che includa lUdc - ha detto Mazzoli- Sì alle primarie di coalizione per il candidato. Il 24 gennaio è una data realistica: con due mesi prima delle urne, vincere è possibile, e quindi dobbiamo vincere». Una data che scatena le ironie di Francesco Storace, segretario nazionale della Destra: «Il 24 gennaio è unottima data per le primarie della sinistra nel Lazio. È lanniversario della caduta del governo Prodi al Senato...».
Auguri a Mazzoli arrivano anche dal Pdl, ma non senza qualche punturina. Per tutti il consigliere regionale Donato Robilotta, che fa riferimento alle parole di MAzzoli per cui «il debito regionale è colpa del centrodestra che oggi organizza convegni per dettare ricette e vuole utilizzare la sanità per scopi elettorali, ma non li ho mai sentiti chiedere scusa per il debito di 10 miliardi di euro che ci hanno lasciato». «Faccio gli auguri a Mazzoli per la sua nomina a segretario Regionale del Pd - dice Robilotta - anche se inizia male dal momento che sulla sanità continua a dire le stesse bugie che la giunta regionale ha detto in questi anni e a cui nessuno crede più. Si faccia dare i dati esatti da Montino e se non ci riesce gli li consegno io». «Così come certificato dal tavolo tecnico di monitoraggio del ministero dellEconomia il debito trovato dalla giunta Marrazzo non era pari a 10 miliardi bensì a 4,6. A sua volta la giunta Storace ereditò da quella Badaloni un debito pari a 8mila miliardi di vecchie lire. Questo debito è stato interamente coperto dallo Stato con un finanziamento a fondo perduto pari a 7,1 miliardi. A copertura del disavanzo annuale lo Stato ha stanziato una ulteriore cifra pari a 1,4 mld.
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