Il giorno dopo il voto amministrativo del 2007 se cera una certezza per il centrodestra sembrava proprio quella del candidato sindaco per Genova 2012: Enrico Musso. Sembrava che Forza Italia, An, Lista Biasotti e compagnia dovessero solo far passare del tempo per rilanciare la candidatura del professore universitario che andò vicinissimo alla conquista della Superba. Passano gli anni e più ci si avvicina a quella scadenza tanto più trova resistenze la candidatura di chi nel frattempo è diventato senatore Pdl.
Così, il giorno dopo il lancio ufficiale della Fondazione Oltremare cè chi torna a tuonare contro Enrico Musso colpevole, secondo i delatori, di essersi buttato nella mischia senza nessuna «autorizzazione» da parte del Popolo della Libertà, e ancora di più colpevole di essersi attorniato di elementi provenienti dalla sinistra e vicini allex sindaco Beppe Pericu. In pratica, chi si complimentava con i candidati della sinistra perché bravi a sottrarre uomini al centrodestra, ora accusa Musso perché cerca di portare nella sua casa spicchi di centrosinistra. Ieri, il vicepresidente del consiglio comunale Alberto Gagliardi è entrato a piedi uniti proprio sulle affinità tra Musso e la giunta Pericu probabilmente infastidito dalle adesioni ad Oltremare degli ex assessori Arcangelo Merella e Giovanni Facco, e sulle dichiarazioni sul progetto di San Benigno: «Vorrei capire se il senatore Musso ha chiaro che in quel decennio i problemi di fondo di Genova si sono semplicemente aggravati, a cominciare dallo spaventoso aumento del debito - attacca Gagliardi -: il capoluogo ligure è continuato ad invecchiare nelletà media dei suoi abitanti e ha perso migliaia di residenti». Lanalisi della giunta Pericu fatta da Gagliardi si arricchisce di esempi sul fallito tentativo di gestire i servizi comunali attraverso società per azioni, la cementificazione della città targata coop e le speculazioni di Fiumara e San Biagio, e chiosa: «Il senatore Musso conviene con me che se oggi le casse comunali sono tragicamente vuote è anche a causa degli errori della giunta Pericu?». La risposta di Musso è arrivata a stretto giro: «Mi dispiace constatare che Gagliardi non abbia letto o non ricordi il programma elettorale che costituiva la base politica della sua candidatura. Forse, più semplicemente, ha trovato contraddittorio che io nei giorni scorsi dichiarassi che il "vecchio" progetto del rifacimento di San Benigno e di contestuale realizzazione del tunnel subportuale era un buon progetto, inspiegabilmente sconfessato e accantonato dal sindaco attuale - spiega Musso -. Non sono capace di schierarmi contro per "partito preso". Questo non cambia la valutazione politica complessiva».
Se cè chi gli rimprovera affinità con la sinistra del passato, cè anche chi lo contesta per quello che vuole fare in futuro. È il senatore Pdl Giorgio Bornacin al quale non è piaciuta la volontà del collega di lanciare una lista civica: «Le fondazioni e le associazioni sono utili se rimangono allinterno del partito per fidelizzare un lavoro o unarea politica. Vanno bene se aiutano a portare consensi. Ma a mio parere Oltremare non solo sta guardando al di là del Pdl ma ho paura che miri un po troppo al di fuori». Il timore di Bornacin si mischia ad una valutazione sulla quale sta meditando da un mese a questa parte: «Pensiamo a Burlando contro Biasotti, abbiamo già commesso un errore. Chi perde e viene ricandidato riperde. E legarsi ad un nome due anni prima di una scadenza elettorale è veramente troppo: la politica cambia con ritmi vertiginosi». Locchio che guarda troppo a sinistra, gli smarcamenti da posizioni del centrodestra sono gli altri richiami al senatore: «Qualche giorno fa qualcuno accostava lesperienza di Castellanta a quella di Musso, ma cè una differenza di impostazione - analizza Bornacin -. Castellaneta parlava alla gente comune, alla pancia della città vera. Musso, invece, frequenta circoli elitari che intanto votano a sinistra per loro interessi».
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