Gianni Alemanno ha visto solo «un attimo» laltro giorno Silvio Berlusconi ma lo sentirà al più presto per definire insieme la campagna elettorale a Roma in vista del ballottaggio del 27 aprile. «Non ci siamo ancora sentiti ma ci sentiremo nelle prossime ore» ha risposto il candidato sindaco di Roma ai giornalisti, durante una conferenza stampa. Lesponente del Pdl ha ricordato che con il leader ha firmato il patto per Roma, considerato «vincolante»; per questo si aspetta che appena Berlusconi sarà a Palazzo Chigi darà corso al federalismo fiscale e al distretto di Roma Capitale, come indicato nel programma. «Ci sarà una delega alle aree urbane e vedremo come sarà assegnata - ha aggiunto Alemanno - mi aspetto attenzione sulla base di obiettivi precisi».
In merito alla abolizione dellIci sulla prima casa, promessa da Berlusconi, Alemanno ha spiegato che «sarà necessario un decreto legge per lassestamento di bilancio» ed esistono delle opzioni, se cioè la tassa sarà abolita completamente per legge o sarà lasciata ai Comuni la possibilità di decidere fissato un vincolo. Per la copertura finanziaria dovranno essere utilizzate tutte le disponibilità di cassa, ma secondo Alemanno è necessaria anche una rimodulazione fiscale.
Davanti ai cronisti, riuniti nella sede del suo comitato elettorale, il candidato sindaco del Pdl ha tracciato anche unanalisi dei risultati delle amministrative, dati che danno «la percezione di un voto disgiunto»: secondo Alemanno, infatti, molti elettori hanno scelto liste di sinistra e poi sostenuto la sua candidatura. «Rutelli ha preso meno voti rispetto al proprio schieramento - ha affermato il candidato al Campidoglio - io un numero superiore alle liste che mi sostenevano». Secondo lex ministro di An è quindi «sbagliato interpretare i risultati come effetto del trend nazionale: è un voto squisitamente cittadino, fatto dai romani, piuttosto in controtendenza».
Alemanno spiega la scelta dei romani con «latteggiamento di supponenza e di arroganza» della sinistra che ha «evocato fantasmi più o meno confusi», «tentando di utilizzare le cose dette da Bossi. Invece i cittadini romani hanno esercitato un giudizio sui fatti concreti». Rispondendo alla domanda di un cronista sul «ponte» festivo del primo maggio, che toccherebbe anche il fine settimana elettorale, Alemanno ha detto che «si può fare una vacanza dal primo maggio alla domenica successiva». E scherzando ha aggiunto: «Parleremo di questo ai tour operator». «Chi sente il bisogno di cambiare - ha continuato - non può trascurare questa grande occasione. Cè un elemento di partecipazione politica che è decisivo.
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