Passata la nottata delle proiezioni, si guarda ai risultati definitivi delle Regionali, ai consensi che si tramutano in voti veri sulle schede. I verbali dai seggi spazzano via gli ultimi dubbi: non è stata la vittoria dei singoli, ma un successo di squadra. Il Popolo della Libertà, da solo o con lalleata Lega Nord, spinge sei governatori di centrodestra sulla poltrona più ambita. A partire dal lombardo-veneto dove i partiti di maggioranza al governo del Paese doppiano quelli dopposizione, così come nelle quattro Regioni «strappate» al centrosinistra (Piemonte, Lazio, Campania, Calabria). E pure nelle sette aree mantenute dai presidenti rossi rispetto alla consultazione del 2005, la geografia del voto di lista restituisce un quadro in cui Pd e sinistre, pur in caso di vittoria, vedono ridursi i margini di vantaggio praticamente ovunque.
Partiamo dal Nord. Il ventilato sorpasso del Carroccio sul Pdl è realtà soltanto in Veneto (35,1% alla Lega, 24,7% al Pdl), motivato dallexploit di Luca Zaia. Ha ragione il quattro volte governatore Roberto Formigoni quando dice che in Lombardia il Pdl «resta di gran lunga la prima forza» (31,7% Pdl, 26,2% Lega), sebbene i bossiani siano in ascesa rispetto sia alle Europee 2009 sia al precedente voto per il Pirellone. In Piemonte, la scalata di Roberto Cota deve tanto al 25% raccolto dalla lista pidiellina, perché il Carroccio non va oltre il 16,7%. Nel Pd, il giorno dopo la débâcle è ora di autocritica: è ormai terzo partito in Lombardia e Veneto. E pure in Liguria, nonostante la riconferma di Burlando, Pdl e Lega insieme superano nelle preferenze laccoppiata Pd-Idv.
Forti scosse nellAppennino. I democratici sfondano in Toscana ed Emilia Romagna. Lambrusco per festeggiare, ma il dato interessante è che la coalizione di Vasco Errani perde per strada qualcosa come l11 per cento nel raffronto con 5 anni fa. Forse non è solo colpa dellastensionismo. Intanto in Umbria il distacco dei democratici sul Pdl scende dai 16 punti rifilati nel 2005 dallUlivo a Forza Italia più An, fino al sottile 4% di oggi. Nelle Marche, poi, Gian Mario Spacca sorride amaro: il Pdl, fatto storico, ha superato al fotofinish il Pd: 31,2% a 31,1.
Nel Lazio della valanga Renata Polverini la lista personale della neo governatrice tocca il 26,3%, complice lassenza del Pdl a Roma, addirittura fa meglio dello stesso Pd. In Campania e Calabria le distanze tra i principali partiti diventano abissali (10 punti tondi per la lista azzurra a sostegno di Stefano Caldoro sul Pd di De Luca, idem per il Pdl con Giuseppe Scopelliti in Calabria ai danni del «defenestrato» Loiero).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.