da Roma
Il testo è chiuso. Il tempo per unultima, consistente, riorganizzazione dei capitoli, realizzata nel pomeriggio. Le firme davanti al notaio (a Milano quella di Umberto Bossi per la Lega e a Catania quella di Raffaele Lombardo dellMpa) e poi il programma del Popolo della libertà è andato alle stampe, pronto per i due giorni cruciali. Oggi: con il deposito al Viminale assieme al simbolo. E poi, a mezzogiorno, la presentazione ufficiale. Domani: con la prova-elettori negli ottomila gazebo che verranno allestiti nei comuni italiani.
Ieri Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Maurizio Gasparri e Roberto Maroni si sono riuniti a Palazzo Grazioli per le ultime limature. E Silvio Berlusconi si è dedicato soprattutto a unopera di editing, per rendere il più possibile comprensibile e diretto il programma. Più o meno confermati i temi elaborati dallofficina guidata da Giulio Tremonti. Decisamente asciugato il testo che Berlusconi illustrerà allauditorium della Conciliazione, quando parlerà a nome di tutti, Pdl, Lega e Mpa. Non più un decalogo, ma sei o sette punti, con una introduzione. «Noi, donne e uomini dItalia, siamo orgogliosi di essere cittadini di uno dei Paesi più avanzati del mondo, orgogliosi di appartenere a una civiltà millenaria che ha dato allumanità conquiste tra le più importanti: per questo vogliamo che lItalia progredisca nel solco della sua tradizione, sempre più europea e occidentale», si legge nel primo paragrafo. Nel quale si menzionano «le radici giudaico-cristiane dellEuropa» che con «la parte migliore dellilluminismo» sono «le fondamenta» della nostra società.
Confermato il federalismo. «Siamo molto soddisfatti - ha detto il capogruppo della Lega, Roberto Maroni, uscendo da Palazzo Grazioli - perché è stato confermato il capitolo sul federalismo che per noi è molto positivo». Via libera a tutti gli altri temi. Come la ricetta per far ripartire leconomia. Confermata la detassazione degli straordinari ai quali si aggiungono anche i premi aziendali e gli incentivi che i datori riconoscono ai dipendenti. Il capitolo economico comprende lobiettivo di massima sulle tasse, cioè portare la pressione fiscale sotto il 40 per cento del Prodotto interno lordo. Poi il rilancio delle grandi opere, soprattutto al Sud, la progressiva abolizione dellIrap e il rilancio del made in Italy.
Berlusconi confermerà labolizione dellIci sulla prima casa. Poi la tassazione forfetaria degli affitti, la riforma degli studi di settore e il piano casa, che dovrebbe essere focalizzato sui giovani, con la realizzazione di 100mila alloggi di edilizia popolare. Sempre ai giovani va il prestito donore, il bonus locazione, labbattimento del costo dei mutui e le facilitazioni per la totalizzazione dei contributi previdenziali. Poi molta formazione, con il ritorno alle tre «I» del 2001: inglese, impresa, informatica.
Attenzione alla famiglia, con il bonus bebè, laumento delle pensioni basse, laiuto ai nuclei più poveri e quelli con persone non autosufficienti. Un passaggio anche al «non profit», con la stabilizzazione del cinque per mille. Alla sicurezza, con il rafforzamento dei Cpt per i clandestini e laumento degli agenti di pubblica sicurezza in servizio, misura che Berlusconi ha citato più volte nelle ultime settimane.
La giornata di ieri del Cavaliere è stata anche dedicata agli accordi sulle candidature, in particolare con i partiti più piccoli. Lobiettivo rimane il partito unico dei moderati: «Se riusciremo come mi auguro a costruire un partito unico - ha commentato Gianfranco Fini - sarà anche il partito in cui si riconosceranno donne e uomini di destra».
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