Pechino scarcera dopo 10 anni vescovo cattolico

Città del Vaticano. Un vescovo della Chiesa cattolica «clandestina» cinese, monsignor Francesco An Shuxin, 57 anni, è stato scarcerato ieri in Cina dopo dieci anni di reclusione. Lo ha annunciato la Fondazione Cardinale Kung, dedicata ai diritti religiosi, che ha la sua sede negli Stati Uniti, aggiungendo che monsignor Shuxin, vescovo ausiliario di Booding, nella provincia settentrionale di Hebei (che ha il più alto numero di cattolici: un milione e mezzo) è stato rilasciato e ha ottenuto l'autorizzazione a esercitare il suo ministero religioso di sacerdote. La polizia lo aveva arrestato nel 1997. Il prelato, a carico del quale non vi era alcuna accusa formale, è stato tenuto in carcere senza processo.


Ma «anche se è stato scarcerato, è sempre sotto sorveglianza», si legge nel comunicato della Fondazione, che ricorda come in carcere ci siano ancora sei vescovi della Chiesa «clandestina», cioè della Chiesa cattolica che non ha fatto giuramento di fedeltà allo Stato cinese, come quella ufficiale - autorizzata dal regime di Pechino - che non riconosce l'autorità del Papa. La Cina comunista non ha rapporti diplomatici con la Santa Sede.

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