Pedaggio e sicurezza: Ferrante copia Albertini

Il ticket per chi entra in città, «interessante e vincente», e legalità «senza far sconti, perché chi sbaglia paga». Impegni che Bruno Ferrante prende con gli elettori. Due punti fondanti del programma del candidato sindaco del centrosinistra. Che copia Gabriele Albertini. Sì, l’ex prefetto propone come fossero sue le idee di quel modello Milano messo a punto dal centrodestra.
Solo che questa ricetta non la rivende nei salotti buoni, lì racconta un’altra storia: «Costruiremo piccoli villaggi in grado di ospitare immigrati», «Bisogna aiutare gli immigrati a trovare una casa». Evidente che è l’altro Ferrante, quello che non vuole perdere i voti di Rifondazione e che non può svelare quanto sia cofferatiano. Sì, lui sa che per vincere servono i voti del centrodestra senza far però arrabbiare i militanti del Prc.

Quelli che non meritano di sapere che, lui, in pieno allarme sicurezza aveva tredici-agenti-tredici come autisti. Poliziotti che, nel 2001, vennero poi trasferiti in questura in ruoli più operativi. E, allora, il prefetto Ferrante appiedato accusò: «Il Viminale mi vuole isolare».

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