Il pellegrinaggio fra turismo e spiritualità

Una mostra fotografica racconta il cammino verso Santiago de Compostela

Il pellegrinaggio fra turismo e spiritualità

Negli ultimi anni si è parlato molto delle vie Francigene e della loro salvaguardia. Si sono costituite associazioni per lo studio e la tutela, si sono moltiplicati convegni e pubblicazioni, sempre più ci si è interessati al turismo religioso e alle vie maestre percorse nei secoli da migliaia di pellegrini armati semplicemente di mantello, bastone da marcia e bisaccia. Vederle, però, e riscoprirne il senso e il fascino per immagini, è un’altra cosa. L’opportunità è data dalla mostra fotografica Roma-Santiago/Santiago-Roma. (Itinerari, segni e memoria dell’Europa del pellegrinaggio), che si apre venerdì nel Braccio di Carlo Magno in Vaticano. Il cammino dell’anima e della mente e il paesaggio che da Roma, centro del mondo e sedes Petri, si modula e accompagna il viandante fino al punto estremo conosciuto della terra, Santiago de Compostela, è al centro della rassegna curata da Paolo Caucci von Saucken, presidente del Centro italiano di studi compostellani. Sarà l’occasione per ammirare le pietre che lastricano certi suggestivi tratti delle peregrinationes maiores (ovvero il Cammino di Santiago verso il sepolcro dell’apostolo Giacomo, la via Francigena dal cuore dell’Europa e l’itinerario per Gerusalemme), e poi i paesaggi, gli edifici monastici, le cattedrali, i ponti che segnavano il percorso, gli «spedali» destinati ad accogliere chi intraprendeva quell’atto penitenziale e di devozione che è il pellegrinaggio.
Le immagini guidano il visitatore attraverso il cambiamento, di luoghi come di nomi: la via francigena è «romea» per chi dalle Alpi va a Roma, via gerosolimitana per chi prosegue verso la Puglia e poi in Terrasanta, via dell’Angelo o via micaelica per chi è diretto verso Monte Sant’Angelo sul Gargano; via compostellana per chi la percorre in direzione Alpi e Pirenei. Lo stesso capita per il Cammino di Santiago: iter sancti Jacobi e iter sancti Petri, in Castiglia come in Provenza. La mostra coglie i segni di questa unità lungo un tracciato che da Roma segue la via Francigena, toccando Viterbo, Siena, Lucca, Fidenza, Piacenza, Vercelli, Pavia, Torino, Susa; entra in Francia per il valico del Monginevro, discende lungo la valle del Rodano, fino a immettersi nella via tolosana che lo porterà a Roncisvalle, dove confluisce nel Cammino di Santiago.
Tra le iniziative di carattere divulgativo e scientifico che accompagneranno il periodo di esposizione (fino al 13 aprile) si segnala la presentazione della traduzione italiana del Liber Sancti Jacobi, summa medievale del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, a cura di Cinzia Berardi.


Di prossima pubblicazione, infine, una guida che esamina in dettaglio i 2.500 km dell’itinerario, a opera di esperti quali Monica d’Atti, Franco Cinti e Antón Pombo.
Orario 10-18, ingresso gratuito. La mostra resta chiusa il mercoledì. Informazioni: 06.68193064; 06.69884095.

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