Pene corporali L’Inghilterra torna allo stile vittoriano

I docenti possono usare la forza in caso di zuffe

da Londra

Via libera al sequestro di telefonini e ipod utilizzati inappropriatamente; sì a qualche ora di «arresti scolastici» al sabato per riparare alle mancanze settimanali; accettabili anche interventi diretti e perquisizioni per cercare armi sospette. Nelle scuole britanniche si torna al rigore. Le richieste sempre più pressanti dei sindacati degli insegnanti sono state finalmente ascoltate e nell’aprile scorso il ministero dell’Istruzione del governo Blair ha approvato nuove regole secondo le quali i docenti potranno fare un «uso ragionevole della forza». Gli studenti non la passeranno più liscia nemmeno quando si rivolgeranno in modo maleducato o impertinente all’insegnante.
Niente bacchettate sulle mani come un tempo dunque, ma la forza potrà venir usata nel caso di zuffe scoppiate tra gli alunni e i docenti potranno procedere a perquisizioni per scoprire se i ragazzi hanno portato in classe armi o oggetti pericolosi. Tolleranza zero poi soprattutto per cellulari e ipod, sequestrabili senza tante storie dal primo di aprile. Una presa di posizione comprensibile visto che anche in Gran Bretagna, come in altri Paesi, negli ultimi tempi i telefonini sono stati spesso utilizzati per quello che i ragazzi chiamano il «cyber-bullying», girare immagini compromettenti per ricattare i compagni più deboli. L’ultimo episodio di bullismo cibernetico si è verificato proprio una decina di giorni fa e questa volta la vittima è stata proprio la preside di una scuola del Somerset. Elaine Faull, di 49 anni, è stata presa a pugni in faccia da una sua ex allieva diciottenne, Alison Gray, nel cortile dell’istituto, di fronte ad un centinaio di bambini. La scena è stata ripresa da un’amica con il cellulare e poi inviata su Internet. Un caso estremo sì, ma non troppo isolato, tanto da indurre il National Union Teacher, il sindacato nazionale degli insegnanti britannici, a chiedere a gran voce un nuovo regolamento in grado di far fronte a problemi disciplinari sempre più frequenti.

«La maggior parte dei ragazzi – ha sottolineato nei mesi scorsi il ministro dell’istruzione Alan Johnson quando ha illustrato i nuovi «poteri» dei professori – si comporta bene in classe, ma è necessario mettere in atto dei provvedimenti nei confronti degli elementi di disturbo maleducati che rendono invivibile la vita degli insegnanti. Adesso i docenti hanno il potere legale per agire rapidamente. Chi sgarra può dunque aspettarsi di essere punito».

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