Gianandrea Zagato
da Milano
«Basta una lampadina di segnalazione bruciata e, oplà, su tutta la linea scatta il rosso». Parola di Roberto Massetti, direttore generale dellAzienda tramviaria milanese che governa tre linee metropolitane spalmate su 74,6 chilometri e utilizzate da qualcosa come 315 milioni di passeggeri allanno. «Scatta il rosso» ma, avverte Massetti, «non si fermano i convogli: se è un guasto modesto si possono autorizzare i treni a procedere, ferme restando la velocità ridottissima e lesistenza in funzione degli altri sistemi di controllo».
Tutte cose, spiega lalto dirigente della partecipata del Comune di Milano, che «garantiscono un ottimo margine di sicurezza perché il software di controllo della linea metropolitana tiene in conto di un grandissimo numero di parametri»: infatti, «in quarantanni di metropolitana milanese non si è mai verificato un incidente, un tamponamento» anche se a Milano esiste il cosiddetto «rosso permissivo», E che, significa, «una marcia del convoglio a passo duomo, dieci-quindici chilometri lora e con un assordante cicalina che entra in funzione se aumenta la velocità». Questione di rispetto della procedura di sicurezza che, dunque, avvalora lipotesi dellerrore umano poiché le ricostruzioni del tragico tamponamento sulla linea A di Roma parlano di una velocità superiore ai venticinque chilometri lora: «Non possiamo che pensare a una serie di cause sfortunatamente presentatesi insieme e andate a sommarsi» chiosa Massetti poiché «nessun fattore critico può da solo determinare quanto accaduto».
Ma il direttore generale dellAtm annota pure che «tutti questi sistemi sono parte integrante di tutte le metropolitane del mondo», compresi i sistemi di controllo che seguono il «rosso primitivo»: «Ad esempio, quello continuo ovvero una serie di rilevatori della distanza tra un convoglio e laltro che, ininterrottamente è inviata alla centrale operativa». E, attenzione, anche questo sistema «fa scattare la frenata in automatico»: dettaglio in più che non contribuisce a spiegare quanto però accaduto a Roma, perché il sistema non è scattato. Frenatura automatica che entra pure in funzione anche con un altro dispositivo di quel software di sicurezza: si attiva se il «combinatore di manovra», la leva di comando del treno, non viene gestito per un certo periodo di tempo o in alcuni punti programmati. E, chiosa Massetti, il personale di guida delle metropolitane è accuratamente addestrato, «a Milano anche con luso di un simulatore analogo a quello utilizzato per i piloti daereo, che consente di simulare ogni possibile situazione di pericolo».
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