
Nonostante sia stato chiuso, il sito sessista Phica.eu continua a far parlare di sé. Il forum, pieno di immagini rubate a donne comuni e non - tra le altre presenti sul sito, anche Giorgia Meloni - ha scosso l'opinione pubblica, che si trova a dover fare i conti sempre più spesso con realtà digitale in cui i corpi delle donne vengono "rubati", postati online senza il consenso delle dirette interessate e utilizzate a mo' di pubblico ludibrio per un pubblico quasi sempre maschile. Ora, tra le persone famose che hanno scoperto di essere state inserite nel forum, c'è anche Mara Venier, che ha parlato di questa terribile scoperta con La Stampa.
La conduttrice, che solo due giorni fa è salita sul palco della Sala Grande di Venezia per consegnare il Premio Luigi De Laurentis, si è detta furiosa nel ritrovarsi, insieme a colleghe e donne comuni, sul sito e non ha perso tempo, dichiarando che c'è bisogno di un'azione collettiva e che le donne hanno bisogno di essere protette da queste umiliazioni continue. Nello specifico, Mara Venier ha detto a La Stampa: "Ci siamo, siamo tante e tutte dentro. Penso che sia vergognoso e che sia ora di finirla. Credo che i nostri direttori, i miei, i suoi, i direttori dei giornali e i responsabili della televisione debbano prendersene carico. Angelo Mellone responsabile del Day Time per quanto mi riguarda, quelli che guidano i giornali, debbano proteggerci, aiutare a stanare i responsabili di quello che viene messo su questa schifezza di sito".
Mara Venier ha anche, giustamente scelto di passare subito per vie legali, sporgendo denuncia attraverso il suo avvocato Giorgio Assumma, asserendo ancora una volta quanto sia importante fare squadra comune, combattere tutte insieme non solo contro questo sito nello specifico, ma contro una violenza dilagante, in cui tutti sembrano sentirsi liberi di agire come meglio credono, protetti dall'anonimato che Internet sembra assicurare. Una violenza che spesso è coadiuvata anche dal progresso dell'intelligenza artificiale. La conduttrice di Domenica In, infatti, è stata al centro di una truffa, dove la IA ha sfruttato la sua immagine per diffondere truffe online che hanno portato anche a un danno di immagine e di reputazione per quella che, per molti italiani, è considerata la zia Mara. “È ora di finirla," ha dichiarato la conduttrice, "non è possibile che si diventi carne da macello in questo modo. Una mercificazione che colpisce madri, nonne, ragazze. Ripeto, serve la solidarietà femminile, donne di qualsiasi estrazione sociale, politica, religiosa, dall’impiegata alla capo di stato. Bisogna che chi di dovere abbia gli strumenti per indagare a fondo, trovare gli editori di questo marciume, in Cina, in Turchia, in America, ovunque si nascondano i responsabili e punirli severamente. Siamo esasperate e dobbiamo lottare unite senza vergogna”.
La preoccupazione di Mara Venier, infatti, è proprio che qualcuna delle sue colleghe possa tirarsi indietro, cadere nella trappola delle estorsioni, perché quando una donna famosa diventa oggetto di questi soggetti, molto spesso non c'è solo l'umiliazione, ma anche il danno pecunario dato dal tentativo di far rimuovere il "materiale compromettente", per non rischiare un ulteriore danno. Su questo punto, Mara Venier è irremovibile quando dice: "Noi donne dovremmo essere tutte d’accordo in questa battaglia. Dobbiamo essere tutte solidali, solo così potremo farci sentire. Tutte insieme a dire basta. Ora il responsabile sembra sia stato trovato in Toscana, il cerchio si sta stringendo, dunque sarà il caso di non mollare. In Germania è stata varata una legge pesante per questo tipo di intrusioni e di volgarità. Io credo che anche in Italia andrebbe fatta una legge, in due mesi la potrebbero far passare, tanto dovremmo essere tutte schierate dalla stessa parte".
Soprattutto, infine, Mara Venier pone l'accento sul fatto che non dovrebbero mai essere le vittime di questi siti sessisti a sentirsi in colpa o a vergognarsi come se avessero fatto qualcosa di illecito o spaventoso.
Secondo la professionista della tv, infatti, molte donne potrebbero tirarsi indietro dalla lotta "perché resiste sempre il timore di finire in pasto alle chiacchiere", un argomento che per la Venier non è poi così importante, perché "così ne siamo già immerse. La vergogna... ma poi di che cosa? Io non mi vergogno di nulla. Adesso che ci sono di mezzo pure le politiche, forse si darà un’accelerata".