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Da Sanremo a Che tempo che fa: ora la sinistra beatifica Ghali

Da rapper a oracolo, Ghali "il pacifista" va in tv a farsi incoronare da Fazio. E già l'elettorato di sinistra si riconosce più in lui che nella Schlein

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Ghali "il pacifista", acclamato dalle folle urlanti dei buonisti che gridano al "genocidio" di Israele. Ghali "l'oracolo", che va in tv per farsi lisciare il pelo da Fabio Fazio, che per poco non lo mostra al pubblico come Rafiki con Simba nel re Leone. E serve fare delle riflessioni profonde se siamo diventati un Paese che ha avuto bisogno di elevare a profeta un rapper che con un finto atto rivoluzionario è salito sul palco di Sanremo per dire ovvietà. Ma la riflessione ancora più profonda dovrebbe farla la sinistra, e nello specifico Elly Schlein, se i suoi elettori si riconoscono maggiormente in un cantante piuttosto che in lei.

Tornando a Ghali "il pacifista", dal palco di Sanremo ha pronunciato una parola ben precisa: genocidio. Secondo la comune definizione, non quella che ne danno i propagandisti, sia chiaro, è genocidio quando sussiste l'intento di "annientare, in toto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale". Quando i difensori d'ufficio del cantante, credendosi più furbi del resto del mondo, dicono che Ghali non ha mai pronunciato le parole "Palestina" o "Israele" dal palco del teatro Ariston, e che quindi lo Stato ebraico, offendendosi, dimostra di avere la coda di paglia, credono realmente di essere convincenti. E forse è anche utile lasciarli cullare in questa illusione, perché sono inoffensivi. Ma il fatto che, durante l'intervista da Fabio Fazio, Ghali non abbia mai parlato di genocidio, e non lo abbia fatto nemmeno il conduttore, forse significa qualcosa.

Ed è stucchevole il pennellamento di "san" Ghali da parte di veneratori del nuovo oracolo e dello stesso Fazio, quando il rapper dice: "È incredibile che dire stop alla guerra, al massacro, diventi una frase divisiva, è del tutto inedito. La pace non è contro qualcuno, è per tutti, no?". Ed è stucchevole nella misura in cui dal palco di Sanremo i toni sono stati ben altri, volutamente provocatori. Visto che lo pensa, e che è capace di dirlo al microfono, perché queste stesse parole non sono state utilizzate in diretta televisiva sulla Rai, durante l'evento più visto dell'anno? Forse, ma è solo un'ipotesi, si cercava una mera provocazione?

Per altro, Ghali "il pacifista" non è intervenuto sulle conseguenze delle sue parole sulla folla dei suoi devoti, che si compone principalmente di giovanissimi schierati sull'estrema sinistra. Non ha detto nulla davanti alle immagini dei tentati assalti ai cancelli Rai di mezza Italia, per i quali le forze dell'ordine sono state costrette a intervenire e, quindi, a prendersi le peggiori accuse. Le parole hanno un peso e un significato e si dovrebbe riflettere sulle conseguenze a monte, e non a valle, correggendo in corsa con una dichiarazione ovvia, che posta così avrebbe ricevuto approvazione bi-partisan. Ma, forse, non sarebbe stata utile alla causa.

La sua.

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