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"Posso andare dalla psicologa? Momento doloroso". Ferragni schiva le domande post-separazione

Nessuna capacità di gestire l'immagine pubblica per Chiara Ferragni, che a differenza del marito schiva il giornalista Mediaset e si trincera dietro un portone

"Posso andare dalla psicologa? Momento doloroso". Ferragni schiva così le domande post-separazione

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"Posso andare dalla psicologa? Momento doloroso". Ferragni schiva così le domande post-separazione

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Stizzita e contrariata, sicuramente infastidita dal giornalista, così Chiara Ferragni è apparsa nelle sue prime dichiarazioni pubbliche ai microfoni di Michel Dessì dopo le voci della separazione, implicitamente da lei confermate. Non che Ferragni abbia mai amato le interviste che non fossero da lei decise, concordate, rilette, studiate e modificate, ma ovviamente in questo momento risulta essere anche più suscettibile. L'inviato Mediaset, che per sua ammissione non l'ha incontrata del tutto casualmente, è riuscito a farle dire qualche parola prima che lei, in compagnia di un'amica, si rifugiasse dietro il portone di un palazzo, lontana dalle telecamere di Pomeriggio5.

"Non ho niente da dire. Posso andare dalla psicologa in pace? È un momento doloroso", sono state le sue uniche parole prima di chiudersi alle spalle il portone. Sicuramente non sta attraversando un periodo semplice, una separazione o un divorzio sono sempre un momento doloroso per chi lo attraversa. Ma lei che ha costruito la sua carriera vendendo se stessa dovrebbe sapere che tutto questo è come una medaglia a due facce e non sempre può uscire quella desiderata. A volte bisogna anche concedersi al pubblico nei momenti di difficoltà, altrimenti è tutto troppo semplice. Ferragni è sempre stata abituata a vincere e a far vedere di sé solo quello che ha voluto, chirurgicamente tagliato per essere funzionale a un certo tipo di racconto. E i più maligni direbbero che anche riferire di stare andando dalla psicologa potrebbe fare parte della strategia di vittimizzazione.

Anche i momenti "negativi" del passato che lei ha mostrato, dopo tutto, sono stati accuratamente selezionati per il racconto. Ora che il gioco le è esploso tra le mani è evidentemente incapace di gestirlo, come dimostra anche l'intervista rilasciata al Corriere della sera, in cui il racconto pieno di elementi noti e stranoti sul caso Ferragni è stato semplicemente arricchito da elementi empatici per cercare di trovare la chiave della vittimizzazione.

Diverso l'approccio di Fedez, che in questi frangenti sembra essere più capace di gestire l'aspetto pubblico della vicenda. Agli stessi microfoni di Dessì lo scorso venerdì non è fuggito ma si è fermato per rilasciare, non senza evidente contrarietà, alcune dichiarazioni. Si è sforzato di essere cortese con il giornalista, non è scappato e ha riconosciuto che, come personaggio pubblico, quel che dice la gente non può essere controllato.

Quella che veniva considerata, fino a poco tempo fa, la massima esperta di comunicazione del Paese sembra stia facendo fin troppi errori, come se avesse perso il tocco magico.

O forse non l'ha mai avuto, ed è semplicemente calato il velo luccicante che le è stato cucito addosso anni fa.

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