Pesaro - Una brutta storia d'integrazione mancata fortunatamente a lieto fine. Almeno per ora. E' stata trovata vicino Pesaro, in buone condizioni di salute, Almas Mahmood, la ragazza pachistana di 17 anni rapita ieri dal padre da un centro di accoglienza di Fano, al quale era stata affidata dal Tribunale dei minori. Il padre, Akatar Mahmood, 40 anni, è stato arrestato. Ha dei precedenti per maltrattamenti in famiglia. All’origine del rapimento c’era la volontà del genitore della giovane di costringerla a sposare un connazionale, contro la volontà della ragazza. Poco dopo è finita agli arresti anche la madre della ragazza. L’accusa per la donna, di 37 anni, è di concorso nel sequestro, vicenda per la quale è indagato anche il fratello sedicenne di Almas.
Su e giù per l'Italia Dopo averla prelevata a Fano Almas è stata portata a Roma e da lì ricondotta nel Pesarese, dove stamani, nei pressi di Casinine, è stata trovata. Pare che la famiglia fosse diretta nel Bolognese, nel tentativo di far perdere le proprie tracce. Ieri mattina attorno alle 13,30 Almas era stata caricata a forza sull’auto di famiglia, una Chevrolet-Daewoo station-wagon, dal padre e da un’altra persona. La vettura l’aveva attesa nei pressi della comunità "Fenice" della Onlus Cante di Montevecchio di Fano (Pesaro-Urbino), dove la ragazza si trovava dalla primavera scorsa per disposizione della magistratura minorile. Almas stava rientrando da scuola, l’istituto commerciale "Cesare Battisti", ed era sola. Aveva tentato di chiedere aiuto ma i suoi rapitori erano stati più veloci ed erano riusciti ad allontanarsi prima dell’arrivo dei soccorsi. Alla scena aveva assistito un consigliere comunale che aveva dato l’allarme.
Fine della fuga L'auto è stata rintracciata questa mattina vicino Bologna, sull’autostrada A14. I carabinieri l'hanno seguita, probabilmente stavano tornando a Senigallia. Quando sono stati sicuri che ci fossero le condizioni di sicurezza sia per la giovane e i fratelli sia per gli automobilisti che transitavano in autostrada, hanno fermato la macchina e hanno portato la famiglia nel comando provinciale di Pesaro dell'Arma.
I maltrattamenti La diciassettenne era stata vittima di ripetuti maltrattamenti e imposizioni da parte del genitore, che non accettava il suo modo di vivere "troppo occidentale". Nell’aprile scorso il padre l’aveva picchiata fino a mandarla in ospedale. Era scattata una segnalazione ai servizi sociali e il Tribunale dei Minori aveva affidato la ragazzina ad una comunità di accoglienza.
Akatar Mahmood aveva fatto ricorso in Corte d’appello ma la diciassettenne aveva implorato i magistrati di trovarle una sistemazione alternativa alla famiglia. E così era stata affidata alla "Fenice", dove si era subito ambientata, riprendendo anche la scuola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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