la più anziana

«Votai Pci, Dp, Prc e Bossi. Newman o Napolitano? Ovvio, scelgo Paul»

da Milano

I capelli bianchi come la neve, gli occhi vispi da ragazzina, la battuta pronta di chi ne ha viste tante, la voglia di parlare manco fosse un grillo parlante: proprio come il nome della lista con cui corre, per il Senato, in tutt’Italia (No Euro - Lega Padana - Grilli Parlanti). Giuditta Cavenaghi da Crema è la candidata più anziana alle prossime elezioni politiche.
Lei rappresenta gli ottuagenari, cosa promette ai suoi coetanei?
«Di non trattarli come fossero dei numeri, come accade ora. Io comunque rappresento tutti».
Quanto è importante far largo ai giovani?
«Tanto. Abbiamo lavorato per loro ed è da loro che abbiamo in prestito il mondo».
Quante volte ha votato?
«Sempre, tranne quando qualche acciacco me l’ha impedito. Ho votato Pci e Democrazia Proletaria. Poi mi sono avvicinata alla Lega del Bossi, ma quando s’è alleato con Berlusconi ho votato Rifondazione. Poi mia figlia s’è iscritta alla Lega Padana e l’ho seguita. Mi sono candidata dal 2001, alle politiche e alle amministrative. Ci riprovo».
Cosa direbbe al suo collega più giovane, che ha appena compiuto 25 anni?
«Di essere esempio di innocenza per i veterani corrotti del Palazzo».
L’ultima mail mandata?
«Mail? Che è? Ah... Internet... Mai andata su Internet».
Fa il riposino dopo pranzo?
«Sempre».
Si è mai fatta uno spinello?
«Mi hanno appena spiegato che è una droga... Mai. Però le assicuro: già ai tempi del Duce tra vip e politici girava molta droga. Allora andava il papavero da oppio e tutti sapevano».
Quanto ha preso alla maturità?
«Ho fatto le elementari».
Domande di storia: data della marcia su Roma?
«C’ero. Ero ragazza ma capivo: vedevo il buono e il brutto di quell’esperienza»
Il nome del primo presidente della Repubblica?
«Einaudi, quello liberale. Non lo conosceva quasi nessuno».
La data del crollo del muro di Berlino.
«È stato un bene e un male. Troppo traumatico per Paesi non ancora pronti alla democrazia».
La data della strage di Bologna.
«Lo sanno tutti che sono stati i servizi segreti».
Ultimo libro letto?
«La casta».
Ultimo film visto al cinema?
«Natale sul Nilo, con Boldi e De Sica».
Il primo e l’ultimo bacio?
«Al mio primo e unico marito, Rinaldo, scomparso da quasi 40 anni».
Il costo di un litro di latte?
«Siamo arrivati... Dunque... Duemila lire abbondanti».
E un litro di benzina?
«Non guido ma so che ogni settimana a mio figlio escono anche 100mila lire...».
Voterebbe il suo collega più giovane?
«Certo, se fosse anche lui un grillo parlante come noi».
Perché fa politica?
«Per mettere un tetto agli stipendi dei parlamentari: non più di 5 mila euro lordi».
Cosa farebbe con lo stipendio da parlamentare?
«Un fondo comune per aiutare chi ha bisogno. Gli eletti potranno prendere solo 2.500 euro al mese, non di più».
Gioco della torre, chi butta giù: Veltroni o D’Alema?
«Veltroni».
Aldo Moro o Enrico Berlinguer?
«Mi piacevano entrambi ma butto Moro».
Don Camillo o Peppone?
«Butto Peppone».
Berlusconi o Bossi?
«Berlusconi».
Fini o Storace?
«Fini».
Isola deserta, con chi ci va: Napolitano o Paul Newman?
«Paul Newman».


Mario Borghezio o Mel Gibson?
«Mel Gibson».
Chi vince le elezioni?
«Io. Con la Lega Padana, ah... ah... No, scherzo. Le vincerà Gianni Letta e faranno un governo di larghe intese. Manderanno Fini al Senato e D’Alema alla Camera... Vedrà che ho indovinato».

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