Più concorrenza in Piazza Affari

da Milano

Dal primo novembre ogni banca europea sarà libera di costruirsi una propria «Borsa» ma sarà costretta ad offrire un maggiore grado di consulenza ai clienti in caso di vendita di prodotti complessi come i derivati o le obbligazioni strutturate.
Sono alcuni degli effetti della direttiva Mifid, il provvedimento nato in ambito Ue per creare un unico mercato dei servizi finanziari, che ha ricevuto ieri il via libera preliminare dal Consiglio dei ministri insieme alle norme per rendere più trasparente il credito al consumo. Obiettivo della Mifid è aumentare la concorrenza per i cosiddetti «mercati regolamentati», come Borsa Italiana, che perderanno parte della propria esclusività poichè cade la norma sulla «concentrazione» degli scambi dei titoli quotati.

Da qui la prospettiva, intrecci azionari banche/Piazza Affari permettendo, che in pochi mesi nascano numerose Borse «fai-da-te» con vantaggi perlomeno teorici sul fronte dei costi per gli investitori che, grazie ad appositi moduli che le banche dovranno compilare, dovrebbero essere più tutelati anche sotto il punto di vista degli strumenti finanziari acquistati. Un progetto ambizioso che per funzionare ha però bisogno di un monitoraggio continuo sulle quotazioni da parte di Consob e Bankitalia.

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