Ennio Montagnani
Centosettanta miliardi. È il controvalore dei mutui erogati per le abitazioni delle famiglie, 39 dei quali erogati dal sistema finanziario italiano per i mutui casa nei primi nove mesi del 2005. Un trend in ascesa (la variazione rispetto allo stesso periodo del 2004 è dell11,2%) in parallelo con la crescita dei prezzi delle case. Sul fronte dei tassi di interesse, invece, si segnala una certa stabilizzazione. Dopo la fiammata al rialzo, seguita allaumento da parte della Bce (in data primo dicembre) del tasso ufficiale di sconto dal 2% al 2,25%, i tassi dei mutui si sono mossi in linea con questo importo. È invece importante notare come sia sensibilmente diminuita la differenza media fra i tassi dei mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile: era compresa tra l1,60% e il 2,50% a inizio 2005 mentre oggi è compresa tra l1% e l1,40%. Una tendenza che, non a caso, ha fatto raddoppiare le richieste di mutui a tasso variabile che nel corso degli ultimi mesi del 2005 e nelle prime settimane del 2006 è passata dal 13% al 27%.
In tutto i casi il tasso variabile resta il più gettonato dalle famiglie che infatti lo preferiscono nel 65% dei casi: la convinzione è che, nonostante questo aumento dei tassi di mercato, la differenza tra il mutuo a tasso variabile e quello a tasso fisso resti ancora sufficientemente ampia e conveniente pure in caso di aumenti futuri dei tassi di mercato. A titolo di esempio, il mutuo più conveniente a tasso fisso è al 4,63% con rata mensile di 768 euro mentre il mutuo più conveniente a tasso variabile è al 3,42% con rata mensile a 691 euro.
Nel frattempo, laumento dei prezzi delle abitazioni fa sentire i suoi effetti sia sulle durate richieste dei mutui che sugli importi medi erogati. Infatti, nel secondo semestre 2005 i mutui ventennali (e oltre) hanno rappresentato il 65% del totale erogato: nel primo semestre contavano per il 57%. Limporto medio erogato, invece, è passato dai 105mila euro del 2004 ai 117mila euro del 2005. Per quanto riguarda le previsioni, gli esperti concordano nel ritenere che il mercato dei mutui resti vivace per almeno due motivi. Il primo riguarda le quotazioni immobiliari che cresceranno ancora nel 2006 ma ad un ritmo più lento rispetto agli anni passati.
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