«Più sicurezza in VIII municipio»

Le proposte di An contro la criminalità

Omar Sherif H. Rida

«Vogliamo più sicurezza»: un autentico grido di dolore quello degli abitanti dell’VIII municipio, stanchi per la mancata risoluzione di atavici problemi quali microcriminalità e viabilità. Questa mattina andrà in scena l’ultima delle tante iniziative fin qui avviate da Alleanza Nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica: il gazebo in piazza Serule (zona Finocchio) per continuare la raccolta firme che i cittadini di Lunghezza, Castelverde, Borghesiana e Finocchio stanno portando avanti ormai da settimane. Nel chiosco saranno presenti anche il consigliere comunale di An, Fabrizio Ghera, e il responsabile del dipartimento sicurezza di An dell’VIII municipio, Fernando Vendetti.
Migliaia di firme da inviare al prefetto capitolino, Achille Serra, che seguono la lettera già indirizzatagli nel luglio scorso: una missiva ancora priva di risposta. Qualche mese prima, ad aprile, era stata la volta del video inviato a «Striscia la Notizia», il tg satirico di Canale 5, e mai andato in onda. Lo scorso 27 febbraio lo stesso Ghera ha presentato un’interrogazione in Campidoglio per denunciare «al sindaco e agli assessori competenti» come su un territorio con 200mila residenti tra italiani e stranieri (regolari e no), composto di ben 16 quartieri (tra cui alcuni difficili come Tor Bella Monaca e Torre Angela), ad oggi esistano un solo commissariato di polizia (quello di Torre Maura), due caserme dei carabinieri e un comando di polizia municipale con pochi mezzi e uomini (circa 200 in tutto).
«Eppure basterebbe poco per migliorare la situazione - spiega Vendetti -. Sarebbero sufficienti un ampliamento di organico, l’apertura della nuova caserma dei carabinieri di Tor Vergata, quasi pronta ormai da 4 mesi e i cui lavori si sono inspiegabilmente bloccati in dirittura d’arrivo, e la costruzione di un nuovo commissariato avanzato in zona Borghesiana: per quest’ultimo abbiamo addirittura la disponibilità di un privato a concedere uno stabile di 1.200 metri quadrati».
L’altro tema caldo è quello della viabilità, in un territorio dove il 60 per cento delle strade sono «strade private a uso pubblico», e la cui mancata acquisizione da parte del Comune rende impossibili le cosiddette «urbanizzazioni secondarie». Il caso emblematico è quello di via Borghesiana, un’arteria d’importanza strategica in quanto raccorda la Casilina con la Prenestina, eppure un’autentica strada killer: centinaia di incidenti stradali ogni anno, molti dei quali purtroppo mortali, con una cadenza giornaliera specie all’altezza degli sbocchi tra via Savoca e via Torre Greci e del famigerato «curvone» (per metà privo di guardrail).


Da qui la decisione dei residenti di inviare un filmato amatoriale a «Striscia» insieme con una lettera dall’eloquente finale: «Chiediamo esasperati al vostro programma di intervenire con decisione e tempestività presso gli organi competenti di governo e tecnici dell’VIII municipio con tutte le iniziative atte a far sì che si risani la vivibilità e la transitabilità di via Borghesiana risanando la segnaletica, ricostruendo le cunette laterali, ripristinando l’illuminazione stradale e i guardrail per il ripristino di quel bene primario che è la sicurezza dei cittadini». Dove troppo spesso non arrivano le istituzioni si spera arrivi la televisione: con aspettative deluse, in quest’occasione, in entrambi i casi.

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