RomaAggredito, insultato, picchiato selvaggiamente. Lhanno seguito e una volta raggiunto gli hanno urlato «vieni qua, frocio». Poi, prima di scappare, lo hanno messo al tappeto con due potenti pugni al volto. Uno dei quali poteva costargli la perdita di un occhio. La cornice è la consueta, quella tra Colle Oppio e il Colosseo, la zona dei molti locali, tra cui la celebre «gay street». Ma il ragazzo, portato in un bar di via Cavour privo di conoscenza da due amici, si sarebbe visto rifiutare persino un fazzoletto per tamponare il sangue. Glielo hanno raccontato. «Non ero pienamente cosciente, però sentivo il sangue colare dappertutto; mi hanno detto che nessuno voleva aiutarmi». Ricorda, e bene, invece gli aggressori che «ridevano mentre mi picchiavano».
Lepisodio, denunciato ieri, è accaduto martedì notte nei pressi di via Cavour, via Fagutale, la strada romana ormai famosa per le polemiche scatenate dallabitazione dellex-ministro Claudio Scajola. Vittima un romano di ventiquattro anni che stava andando verso Termini dopo una serata trascorsa al pub «Coming Out» per prendere il treno e tornarsene a casa. Ha raccontato della violenza alla «Gay help line 800.713.713», il numero verde antiomofobia, e ha deciso di sporgere denuncia grazie al servizio di assistenza legale gratuita che lassociazione mette a disposizione. A rendere nota la vicenda è stato Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma.
È lottavo episodio di violenza avvenuto nella capitale negli ultimi nove mesi. Marrazzo, lancia un appello alle forze dellordine «perché rintraccino i colpevoli di questa aggressione così violenta». «Sono troppi i casi di omofobia irrisolti di cui non sono stati individuati i responsabili - aggiunge - come la coppia di ragazzi gay aggredita a Campo de Fiori, lagguato ai Fori Imperiali e il ragazzo pestato in un bus notturno ad aprile. Cè da notare, inoltre, che gli aggressori sono sempre più spesso giovani. A questo punto serve una campagna di formazione ed educazione contro lomofobia e la transfobia a partire dalle scuole come avviene in molti altri Paesi europei».
«Gli aggressori - riferisce lavvocato Stoppello - quattro italiani tra i 25 e i 30 anni, dopo averlo lasciato privo di sensi per terra, gli hanno sottratto il telefonino. Il ragazzo ha riportato molte ferite, tagli e contusioni al volto. Inoltre ha rischiato di perdere un occhio. È necessario fare luce su questa vicenda. Forniremo tutti i dettagli e gli elementi utili agli inquirenti perché siano trovati i responsabili».
Indignato il sindaco Gianni Alemanno, in allarme alla vigilia della stagione estiva, quella degli «eventi» allaperto e dei tanti gay pride romani: «Esprimo la mia solidarietà al giovane aggredito in via Cavour - dichiara il primo cittadino -. Sono episodi che non devono accadere in una città tollerante come Roma. Mi auguro che gli inquirenti individuino i responsabili di un atto così grave.
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