«Il piccolo commercio soffre? Apriamo un’altra Ipercoop»

Difendiamo i piccoli commercianti, costruendo nuovi centri commerciali. Questa sembra essere la posizione presa dal Comune di Genova, in bilico tra l'esigenza di difendere il commercio al dettaglio, quello «sotto casa», e la salvaguardia degli interessi del consumatore, che dovrebbe trovare prezzi più convenienti nelle grandi catene di distribuzione. «Dobbiamo solo decidere che logica seguire - spiega Gianfranco Tiezzi, assessore al commercio del comune di Genova -: se quella del prezzo basso a tutti i costi, o quella di far vivere le nostre vie». Per qualcuno, però, la scelta del Comune è già chiara: «Quando era stato presentato il bilancio avevamo proposto di estendere la riduzione dell'Ici prevista per commercianti e artigiani del centro storico anche alle altre municipalità -ricorda Alessio Piana della Lega Nord -. Cosa che non è stata mai presa in considerazione».
I piccoli punti di distribuzione sono in primo luogo attività commerciali che danno lavoro a centinaia di addetti, ma svolgono anche un ruolo fondamentale di presenza sul territorio, di socializzazione e di servizio per chi ha bisogno di fare la spesa vicino a casa, anziani in primis. «Abbiamo presentato all'assessore il problema dei commercianti di Pegli che tra Coop, discount e supermercati hanno vita difficile - dice Gianni Bernabò Brea, La Destra -. Ma il commercio al minuto è sempre più a rischio in tutta la città». Così, niente di meglio che costruire un nuovo ipermercato, magari a levante per «Ristabilire un equilibrio commerciale a Genova - afferma l'assessore al commercio - che ha un solo grande centro a Bolzaneto ed è ben lontana dal concetto di offerta commerciale che esiste a Milano o Torino».
Non è solo una questione di spazi: l'assessore ha fatto presente che, proprio a levante, sarebbe già stata trovata un'area di un certo interesse. Forse, l'area sottostante allo stadio Carlini.

E se è vero che di concorrenza e di competitività dei prezzi si vuol parlare, è chiaro che andranno fatte scelte differenti rispetto a quelle seguite fino ad oggi: le regole del mercato vorrebbero per il nuovo centro commerciale un marchio nuovo, diverso da quello già esistente, per evitare che i grandi supermercati della città, tutti della stessa «famiglia» e dello stesso colore (tranne rarissime eccezioni), possano fare - ancora una volta - cartello. E allora, addio prezzi competitivi.

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