Alessandro Santarelli
da Livorno
La Juve con lo scudetto numero 28 cucito sul petto, Alessandro ritrova in un colpo solo parole e sorrisi. Dopo il lungo silenzio si torna a parlare per esprimere concetti e considerazioni tenuti troppo a lungo nascosti a causa del silenzio stampa. Ha voglia di confrontarsi Alessandro Del Piero, uno dei giocatori simbolo di questa Juventus campione d'Italia: «Rivincite da prendermi? Non direi proprio. Di certo quelle passate sono state per me stagioni difficili, sempre contraddistinte da gravi infortuni che mi hanno costretto a lungo fuori dal campo. In questo campionato sono stato abbastanza bene, e oggi sono felicissimo visto che siamo riusciti a coniugare lo scudetto con una mia annata più che favorevole. Insomma, credo sia davvero il massimo». Inevitabile per il Pinturicchio bianconero un riferimento al suo rapporto con il tecnico Fabio Capello: «Lho appena finito di ringraziare, perché ci ha condotto al titolo, ma non credo che sia lui il solo artefice di questa nostra vittoria. E nemmeno io. Lo scudetto è frutto del lavoro di tutti, il nostro è un gruppo molto unito, siamo stati capaci di reagire bene anche nei momenti di difficoltà, come in occasione dell'ultima rimonta del Milan. Non era facile, ma ci siamo riusciti tutti insieme, insomma una vittoria da dividere in parti uguali. Però vorrei dedicare lo scudetto a due nostri compagni di squadra che per motivi diversi il prossimo anno non ci saranno più, Ciro Ferrara e Paolo Montero». È un fiume in piena Alessandro Del Piero, pronto a dividere la sua gioia con tutti coloro che nel corso della stagione lo hanno sostenuto: «Per me - è importante esultare insieme con i miei tifosi, insieme con tutti coloro che mi vogliono bene e che mi hanno sostenuto anche nei momenti difficili. Le critiche? Beh, sì ci sono state ma non voglio prendermi rivincite particolari. Sono felice, e questo penso sia la migliore risposta per tutti». Sul concetto del gruppo torna anche David Trezeguet. Il francese, autore di una bella rete ieri a Livorno, non ha dubbi su come sia arrivato il successo finale: «Questo scudetto non è merito di un singolo giocatore, ma di tutto il gruppo, dai calciatori al tecnico. Credo che il titolo ci ripaghi dei tanti sacrifici e dell'ottimo lavoro svolto quest'anno». Il transalpino pone anche l'accento sul rapporto con Capello, il tecnico che la scorsa estate ha voluto fortemente ancora in maglia bianconera il centravanti francese: «Ha dimostrato ancora una volta - dice - di essere un grande allenatore, dovunque è andato ha ottenuto successi. Con lui abbiamo lavorato molto bene, anche i nuovi sono riusciti ad inserirsi subito nel migliore dei modi. Per quanto mi riguarda con lui ho avuto un rapporto umano, da professionisti». Sfoggia il sorriso dei giorni migliori Ciro Ferrara, destinato a chiudere la sua splendida carriera domenica prossima: «Ho avuto la fortuna e il privilegio di giocare con grandi campioni, da Maradona a Del Piero, tanto per citarne soltanto due, e quindi non posso che essere davvero contento e felice. In più aggiungo 8 scudetti, per una carriera che posso definire importante. Questa è stata una stagione tanto difficile quanto esaltante, sono convinto che il nostro successo finale sia meritato, frutto di un lavoro partito da lontano e che si è concluso con il giusto premio. Il mio futuro? Innanzi tutto devo finire di organizzare la partita di addio, e poi penserò al resto. Una cosa è certa, fino ad oggi mi sono divertito, da domani invece dovrò iniziare a lavorare».
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