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Bersani attacca ancora Grillo, poi scarica Casini: "Meglio Vendola"

Sinistra allo sbando: volano gli stracci. Il leader del Pd attacca ancora Grillo e riapre alla sinistra radicale: "Tra Casini e Vendola scelgo Vendola". Intanto Di Pietro rilancia la foto di Vasto

Bersani attacca ancora Grillo, poi scarica Casini: "Meglio Vendola"

Nuovo capitolo dello scontro dell'estate, quello tra Grillo e Bersani. Da sabato i due se le danno di santa ragione. E i botta e risposta non si placano. Il leader del Pd riaccende le polveri: "Rispetto tutti e voglio parlare con tutti e intendo approfittare anch'io della sacrosanta libertà della rete. Non insulto nessuno, né tantomeno voglio iscrivere qualcuno al partito nazionale fascista che, per fortuna, non c'è più. Ho detto, e intendo ripetere, una cosa semplice e precisa. Frasi del tipo: 'siete dei cadaveri ambulanti, vi seppelliremo vivi' e così via, sono le frasi di un linguaggio fascista, così come lo abbiamo conosciuto in Italia". "E' vero o no? - si domanda con una certa inquietudine Bersani -. Ci si rifletta un attimo e si risponda a questo senza divagare, senza deformare quel che ho detto, senza insultare. E a chi consiglia di lasciar correre per opportunità (o per opportunismo), rispondo che essere riformisti significa anche piantare qualche chiodo. Non pensando a noi, ma pensando all'Italia".

Enrico Letta: Grillo fa squadrismo web

Rincara la dose il vicesegretario del Pd Enrico Letta: "Grillo è l’unico leader politico italiano al quale non si possono fare domande, con il quale non si può avere una dialettica e un confronto faccia a faccia". Lo dice, intervistato da Oscar Giannino, su Radio 24. "La politica per forza di cose deve essere faccia a faccia, domanda, risposta. Il Movimento Cinquestelle e Grillo in particolare, propone un modello nel quale lui lancia il verbo dall’alto, con lui non si può avere nessuna forma di dialogo e questo verbo, che nel 90% dei casi è sotto forma di anatema o insulto, viene replicato e diventa un’onda d’urto che la rete ripete. Bersani ha reagito a questo meccanismo che non fa bene alla politica e credo che sia salutare che qualcuno abbia preso di petto Grillo perché quel meccanismo dell’anatema dall’alto replicato poi come un’onda d’urto che colpisce duramente la persona, è un meccanismo che ha fatto sì che in questi mesi si sia preferito evitare il confronto diretto con Grillo e in questo ecco il termine squadrismo web".

Di Pietro rilancia la foto di Vasto

In questo clima infuocato c'è chi pensa di riannodare i fili tra Idv, Vendola e Bersani in vista delle prossime elezioni. Sembra roba vecchia, seppellita da infinite polemiche e sgambetti tra i vari leader. Di Pietro però ci crede ancora. Lo spiega ai microfoni di TgCom24. "Rilanciamo la foto di Vasto, inteso come programma di governo alternativo alle destre. Noi vogliamo costruire questa alleanza perché sappiamo che da soli non arriviamo al 51%. Nello stesso tempo, però, non vogliamo cedere ad un compromesso al ribasso, come quello che si sta facendo". Il bersaglio sembra Bersani e la sua (tentata) alleanza con Casini. Resa più difficile dal fatto che il leader dell'Udc pochi giorni fa ha riproposto un governo Monti anche nel 2013. E Bersani ha dovuto rispondere picche. Vogliamo poter costruire un'alleanza - ha aggiunto Di Pietro - ma fermi sulle nostre idee, non vendendo l'anima al diavolo. E' antistorico ghettizzarci su chi è di sinistra o su chi è di destra secondo schemi storici". "A chi mi dice - prosegue - che l’Idv rischia di far vincere la destra, dico che non litigo con nessuno ma non voglio scendere a un compromesso al ribasso, perché avere una sinistra unita che però non fa cose di sinistra non serve a niente. Non so che farmene".
Poi, con malizia, il leader dell'Idv strizza l'occhio all'elettorato grillino, inserendosi nella polemica tra Grillo e Bersani: "La differenza si fa tra chi vuole difendere la massa dei cittadini e chi invece rappresenta nelle istituzioni in un modello piduista, cioè io do una mano a te e tu dai una mano a me. In uno stato di diritto devono essere rispettate le regole del gioco".

"Con la legge elettorale vogliono truccare le carte"

Di Pietro si sofferma anche sulla legge elettorale: Quella che stanno facendo prevede che ogni partito si presenti da solo. Solo dopo le elezioni si formano le coalizioni. Andare da soli non è solo una nostra condizione ma dettata da questa legge che è un super porcellum". La legge che stanno facendo ora - tuona il leader dell'Idv - è una forzatura della democrazia. Un partito deve raggiungere la maggioranza convincendo i cittadini a votarlo, non truccare le regole del gioco per vincere".

A Bersani e Grillo: datevi una calmata

Quanto alla polemica, di fine estate, tra Bersani e Grillo ("Fascisti del web", "No, il fassista sei tu"), Di Pietro commenta così: "Credo sia ingiusto e mortificante qualificare fascisti i milioni di cittadini che, con il voto di protesta dato al M5S o all’Idv o da coloro che non vanno più a votare, dimostrano la sfiducia verso la politica e le istituzioni. Il voto di protesta va capito e risolto non ghettizzato con la qualifica di fascista. È ingiusto però anche qualificare come piduista Bersani che non ha mai avuto a che fare con la P2, anzi si è sempre battuto contro di essi". Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte. Tanto per non scontentare nessuno.

Per evitare di schiacciarsi troppo sulle posizioni del M5S Di Pietro dice anche questo: "La differenza tra Idv e grillini sta nel fatto che noi vogliamo costruire un'alternativa mentre loro si limitano alla protesta. Di mera protesta, però, si muore. Bisogna costruire, non solo rompere le politiche da Prima Repubblica che stanno portando avanti in questo scorcio di Seconda Repubblica". Sembra quasi che Di Pietro voglia impegnarsi nella Mission Impossible di costruire un ponte tra Bersani e Grillo. Ma i due continuano a darsela di santa ragione.

Bersani scarica Casini: "Meglio Vendola"

"Provate a chiedermi chi sceglierei tra Vendola e Casini. Mi tengo Vendola", ha detto Bersani arrivando in serata alla Festa democratica di Reggio Emilia. Ai giornalisti presenti il segretario del Pd ha poi spiegato: "L’alleanza noi la facciamo con i partiti del centrosinistra che ci stanno a governare e Casini non è una forza di centrosinistra".

"Dopo di che diciamo che questo centrosinistra dev’essere aperto ad una proposta di legislatura con forze moderate e forze di centro, ma anche forze che vengono dalla società civile", ha concluso quindi Bersani sottolineando che "ciascuno organizza il suo campo, io organizzo il mio e Casini organizzerà il suo".

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