Pioneer, opportunità d’investimento

Luisa Parer

Con un prodotto interno lordo inferiore solo a quello degli Stati Uniti, i Paesi appartenenti all’Unione Europea rappresentano complessivamente una delle economie maggiormente sviluppate del mondo, dove è possibile individuare buone opportunità di investimento senza esporsi alle oscillazioni del tasso di cambio euro/dollaro, tipiche degli investimenti nei mercati americani, o alla volatilità propria delle economie emergenti o meno sviluppate.
L’Europa si trova in un momento di ripresa congiunturale favorevole, come confermato anche dall’ultima riunione della Bce che ha tenuto i tassi invariati. La crescita economica risulta più robusta, con incoraggianti segnali sia da parte della fiducia delle imprese che da parte dell’aumento dei consumi. Le aziende possono, quindi, beneficiare da questo nuovo scenario, dopo anni di crescita anemica che ha pesato particolarmente sulle imprese che non avevano particolari sbocchi commerciali sui mercati in forte crescita quali gli emergenti.
Per l’investitore italiano il mercato azionario europeo rappresenta il primo mercato di riferimento e investire in titoli di società che hanno sede al di fuori dell’Italia può aumentare le opportunità di diversificazione e di redditività del portafoglio. La congiuntura economica in Europa è in miglioramento e i tassi di interesse, ancora abbastanza contenuti, sono favorevoli per la crescita.
Le valutazioni delle azioni europee sembrano mantenersi ancora interessanti. In Europa, i price earnings (si tratta dell’indicatore che misura la convenienza delle azioni) ad agosto risultavano inferiori alla media degli ultimi 10 anni. Inoltre, le società europee distribuiscono mediamente un dividendo in linea con il rendimento degli strumenti obbligazionari, incrementando, grazie a questa importante componente reddituale, l’appetibilità dell’investimento azionario. I mercati azionari europei sono anche interessati da un crescente fenomeno di fusioni e acquisizioni, come dimostrano anche i recenti avvenimenti sul settore bancario italiano.
La tendenza a una maggiore aggregazione rimane quindi un elemento di particolare effervescenza per i listini azionari, dove c’è ancora molto spazio ad aumenti dimensionali delle aziende attraverso crescita esterna. Anche la forza dell’euro nei confronti del dollaro e dello yen, ha creato un benefico effetto di mitigare in parte i forti rincari dei prezzi del petrolio e delle materie prime che tanto hanno pesato sui conti economici delle imprese. Chi negli ultimi anni ha investito in titoli quotati sui listini europei, ha sicuramente ottenuto soddisfazione. Per citare un esempio, il fondo della gamma lussemburghese Pioneer Funds European Equity Opportunities ha realizzato nell’ultimo anno una performance di 25,4%, superando il benchmark di riferimento (che si attesta al 18,06%) del 7,34%. Il fondo si focalizza su titoli azionari europei che, sulla base delle ricerche condotte dal team di ricerca di Pioneer Investments, sono sottovalutate rispetto al loro valore intrinseco e presentano elevate potenzialità di apprezzamento, fino a riflettere appieno la qualità dei fondamentali.


La selezione di titoli viene svolta dal gestore del portafoglio, supportato da un team di 21 analisti interni con un’esperienza consolidata nei mercati azionari europei, nell’ambito di tutte le fasce di capitalizzazione e la ricerca di buone opportunità di investimento viene condotta con un approccio particolarmente selettivo anche tra aziende che non costituiscono il benchmark del fondo, il Msci Europe.

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