Marcello Di Dio
Dopo la sfida di Amsterdam, nella quale lItalia schiantò lOlanda, il ct brasiliano Parreira confessò di invidiarci Andrea Pirlo, visto che a suo dire non sfigurerebbe nel dream team sudamericano. Marcello Lippi ha sempre difeso il milanista e ne ha fatto una delle colonne del gruppo azzurro sin dalla prima partita di qualificazione mondiale, assegnandogli le chiavi del centrocampo. «Mi dispiace, ma Pirlo non è in vendita...», la risposta al collega.
I 132 minuti disputati nel doppio test prima della partenza della Germania sono stati confortanti solo a metà. Maluccio con la Svizzera, meglio contro lUcraina, quando si sono rivisti i suoi lanci di un tempo. Ma le prestazioni di Pirlo, in questa stagione, hanno entusiasmato poco. Un buon inizio con il Milan, poi prove al di sotto della sua fama. E qualche colpo a vuoto anche in azzurro, fatta eccezione per la splendida prestazione in Olanda coincisa con unottima prova degli azzurri. Mancano le sue punizioni magistrali, decisive in tante occasioni (vedi la doppietta nella sfida a San Siro con la Scozia nel girone eliminatorio). «Se prende lo specchio, è gol», commentò il portierone Gigi Buffon dopo luno-due milanese, a conferma che quel tiro ad ascensore (come lo stesso Pirlo lo ha battezzato) è micidiale.
Del calciatore rossonero mancano però i guizzi che lo hanno fatto pedina insostituibile nel Milan e anche in azzurro.
Fiducia immutata quella di Lippi, che ignora lipotesi di tormentone o di dualismo annunciato: meglio Pirlo, reduce da una stagione zoppicante ma comunque in crescita, o De Rossi, in escalation tecnico-agonistica? Le gerarchie possono ancora mutare? Su questo il ct ha dato una risposta precisa alla vigilia di Italia-Ucraina. «Fermo restando che alcuni giocatori che non sono andati bene in campionato sono stati eccellenti in azzurro, il problema è che un gruppo, al di là del potenziale, è veramente forte se tutti prendono atto del fatto che si può essere importanti anche entrando in campo non allinizio o magari giocando la seconda partita. Non ho i paraocchi: mi piace cambiare».
Venerdì sera a Losanna Pirlo e De Rossi hanno giocato insieme e almeno allinizio si sono un po pestati i piedi. «Non ho problemi a giocare con lui, lho già fatto nellUnder. Certo, da esterno tocco meno palloni e interpreto un ruolo diverso», ha sottolineato De Rossi. «Lui è più incontrista, io più ragionatore», ripete da tempo Pirlo «quel che conta è giocare, sono abituato da sempre a lottare per un posto in squadra».
Nessuna polemica, il bresciano silenzioso preferisce parlare sul campo, con il lavoro giornaliero. Pazienza che il centrocampo azzurro sia un po sulle gambe, cè ancora tempo prima del Ghana. «Quando cresceranno i nostri centrocampisti, lItalia sarà un avversario difficile per tutti», ha sottolineato il bomber azzurro e del campionato Luca Toni dopo la sfida con lUcraina. Specie per il primo incontro con il Ghana, la scelta dei centrocampisti sarà fondamentale: lo strapotere fisico degli africani (con elementi come Essien, Muntari, Addo e Appiah) costringerà Lippi a valutazioni attente su chi mettere in campo. Pirlo sembra una delle scelte obbligate, visto che sarà chiamato a far gioco specie se, come sembra, Totti non sarà ancora pronto. Laver riacceso la lampadina nellultima amichevole di Losanna, dopo un pericoloso calo di rendimento, è stato un segnale importante.
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