Pisanu: «In cinque anni meno reati Ora pugno di ferro col terrorismo»

I dati sulla sicurezza: in calo omicidi, rapine e furti. Arrestati 807 latitanti pericolosi

Marianna Bartoccelli

da Roma

La situazione della sicurezza è certamente migliorata in questi ultimi cinque anni, con differenze notevoli rispetto agli anni del governo di centrosinistra: il 17 per cento in meno di omicidi, il 9,7 per cento in meno di rapine, il 19 per cento in meno di colpi in posta e il 34 per cento in meno i furti nelle abitazioni. In calo anche le rapine nelle ville: meno 18 per cento in Italia e meno 12 per cento in Lombardia. Per il ministro Pisanu il convegno sulla sicurezza, organizzato dalla Fondazione Nova Respubblica a Milano è l’occasione per un bilancio del suo governo. Al primo punto i rapporti con gli immigrati e soprattutto con il mondo musulmano: «Oggi abbiamo 18-20 milioni di musulmani in Europa destinati a raddoppiare in dieci anni quando saranno il 10 per cento della popolazione europea. Questa crescita è concentrata soprattutto nelle grandi città. Gli islamici sono già il 25 per cento a Marsiglia e Rotterdam, il 15 per cento a Bruxelles, il 10 per cento a Parigi, Londra e Copenaghen. A Roma o Milano sono meno, ma la tendenza è la stessa: molte città europee sono destinate a diventare a maggioranza musulmana» - questi i dati forniti da Pisanu.
Il capo del Viminale ha parlato della necessità di individuare un atteggiamento che tenga conto di quanto è successo in alcune città europee: «Alla luce del parziale fallimento dei modelli francese e inglese di integrazione degli immigrati di religione islamica, come dimostrano le rivolte nelle banlieue e i kamikaze di Londra nati e vissuti in Gran Bretagna, è necessario rivedere anche il nostro modello» - ha aggiunto il capo del Viminale. Che a proposito delle critiche ricevute sulla Consulta islamica costituita dal proprio ministero ha ricordato che nella sua prima seduta la Consulta «ha approvato all’unanimità una dichiarazione con la quale condanna con eguale fermezza tanto l’offesa ai valori religiosi quanto le reazioni illegali e violente».
«La Consulta islamica è costituita per dialogare con le diverse anime del mondo islamico presenti in Italia. È il primo passo verso una Islam italiano, non un Islam in Italia manovrato dall’estero» - ha sostenuto il ministro Pisanu. Per il capo del Viminale la Consulta esprime soprattutto la volontà italiana di tendere ad «una comunità pacificamente inserita, libera e al tempo stesso rispettosa dei nostri valori e dei nostri ordinamenti. Chi non vuole rispettarli se ne deve andare a casa». Pisanu ha messo in guardia dalla logica vignette contro vignette, tumulti contro tumulti, violenza contro violenza. «L’estremismo islamista strumentalizza i valori religiosi a fini esclusivamente politici e di conquista del potere. Non vorrei che certe reazioni europee avessero la stessa strumentalità. Sarebbe uno scontro di inciviltà, ciò che vogliono i terroristi» ha aggiunto.
Il convegno è stata l’occasione per sottolineare anche i successi ottenuti nella lotta alla criminalità organizzata: «Abbiamo sviluppato l’intelligence, la caccia ai latitanti, l’individuazione degli intrecci societari, il monitoraggio degli appalti e l’infiltrazione nelle pubbliche amministrazioni». In questi anni sono stati arrestati 807 latitanti pericolosi, sequestrato patrimoni immensi e sciolte decine di amministrazione «senza guardare in faccia nessuno». «Tutto ciò - ha concluso il ministro- nonostante l’emergenza nata in tutto il mondo dopo l’11 settembre del 2001».
Dati positivi anche per quanto riguarda il terrorismo nazionale: «Il governo Berlusconi è stato in grado di tagliare le radici delle Brigate rosse arrestando gli assassini di Biagi e D’Antona e arrestando, in quattro anni, 94 eversori marxisti-leninisti. Sono stati arrestati 203 sospetti terroristi e allontanate 30 persone ritenute pericolose».
Fiore all’occhiello del ministero Pisanu è stata la capacità di fronteggiare la conflittualità sociale che durante il governo Berlusconi è aumentata. «Migliaia di manifestazioni che portano ad una serie di reati minori ma che noi siamo riusciti a far svolgere garantendo così un diritto costituzionale senza incidenti».

Pisanu ha ricordato anche la crescita di un vero e proprio modello italiano di gestione dei grandi eventi. Dai funerali di papa Wojtyla alle ultime Olimpiadi di Torino «che saranno prese ad esempio per future manifestazioni sportive nel mondo».

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