Ci mancava solo il marsupio con dentro la pistola per pregiudicare ulteriormente la posizione dellassessore leghista Alessandro Cè in Regione. Pare che Roberto Formigoni sia sobbalzato sulla poltrona quando è venuto a conoscenza del fatto che lesponente del Carroccio (momentaneamente «sospeso» dalle proprie funzioni amministrative per motivi disciplinari) se ne andava in giro con un revolver. Non tanto per il fatto che Cè fosse in possesso di unarma, regolarmente denunciata, ma perché quel marsupio (rubato allassessore venerdì scorso in un bar di Milano) lui, così come tutta la giunta, glielo avevano visto agganciato alla cintola in tutte le riunioni. E questo suo trasalimento potrebbe pesare al momento di tirare le somme sul da farsi nei confronti di Cè, anche se il destino dellassessore è legato alle decisioni che Bossi e Berlusconi prenderanno domani ad Arcore.
La possibilità di una sostituzione con Attilio Fontana, ora presidente del consiglio lombardo, appare la più accreditata, soprattutto allindomani dellultima riunione del coordinamento regionale di Fi e - soprattutto - delle pesanti dichiarazioni della coordinatrice Mariastella Gelmini («Formigoni ha avuto fin troppa pazienza con Cè e più passa il tempo più diventa difficile ricucire»).
La pistola di Cè fa venire un colpo a Formigoni
Nelle riunioni di giunta, lassessore aveva sempre il borsello che gli è stato rubato con dentro larma
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.